Israele e il Popolo di Dio: Un Esempio di Fedeltà e di Caduta per il Discernimento Spirituale

 di Renzo Ronca – 22-5-25

 La Bibbia è ricca di riferimenti che mostrano come la storia e i personaggi siano stati riportati per guidare, correggere e illuminare il cammino dell'umanità. Ecco alcuni passaggi significativi:

1.     Romani 15:4 – "Ora, tutto ciò che fu scritto nel passato fu scritto per nostra istruzione, affinché, mediante la perseveranza e la consolazione delle Scritture, abbiamo speranza." Questo versetto sottolinea che gli eventi biblici servono da insegnamento per comprendere il presente e il futuro.

2.     1 Corinzi 10:11 – "Ora, queste cose avvennero loro come esempi, e sono state scritte per ammonire noi, sui quali sono arrivati gli ultimi tempi." Qui Paolo afferma che le esperienze del popolo di Israele sono state documentate per avvertire e guidare le generazioni future.

3.     Ebrei 11 – Questo capitolo è noto come la "galleria della fede" e descrive le vite di vari personaggi biblici che, attraverso la loro fede, hanno contribuito al piano di Dio. Le loro storie sono esempi di perseveranza e fiducia.

4.     Matteo 24:32-35 – Gesù stesso usa la parabola del fico per indicare che gli eventi storici e contemporanei devono essere osservati con discernimento per comprendere i tempi.

5.     Ecclesiaste 3:1-8 – "Per ogni cosa c'è il suo tempo, un tempo per ogni attività sotto il cielo." Questo passaggio riflette la ciclicità della storia e l'importanza di riconoscere i momenti stabiliti da Dio.

 Il comportamento di Israele come riferimento per il bene ed il male commesso

Israele, sia nell'Antico che nel Nuovo Testamento, è spesso visto come un riferimento per comprendere il rapporto tra Dio e l'umanità. La sua storia, con le sue benedizioni e le sue cadute, offre lezioni preziose per chi cerca di camminare secondo il piano divino (teologiaverona.it).

 Ecco una sintesi del capitolo 29 di Isaia[1] secondo la prospettiva evangelica pretribolazionista e le note di MacArthur:

Nel periodo descritto, Israele sbagliava, vivendo una religiosità meccanica e priva di vera comprensione spirituale. Nei versetti 9-14, Isaia torna sul tema della cecità spirituale, un torpore mandato da Dio come conseguenza del rifiuto di ascoltare i veri profeti. Questo stato di ottusità impedisce a Israele di comprendere il Libro (la Bibbia): rimane sigillato per loro, e anche se fosse aperto, non riuscirebbero a capirlo.

Secondo MacArthur, l'apostolo Paolo collega questo periodo all'età della Chiesa, suggerendo che la condizione di Israele prefigura una fase di separazione spirituale. Tuttavia, nei versetti 19-20, si comprende che solo nella futura èra messianica del millennio, i rimanenti giudei convertiti potranno finalmente vedere la trasformazione benedetta del loro stato attuale di cecità.

Nel frattempo, la situazione di Israele peggiorerà improvvisamente, come descritto nei versetti 5-6, con flagelli simili a quelli illustrati in Apocalisse 8:5; 11:9; 16:18. Questi eventi preannunciano il giudizio divino e la purificazione necessaria prima della restaurazione finale.

 Conclusione:

La storia di Israele, con i suoi errori e le sue restaurazioni, ci insegna che il cammino della fede non è privo di ostacoli, ma è sempre guidato dalla mano di Dio. Anche nei momenti di cecità e torpore spirituale, il Signore non abbandona il suo popolo, ma opera per il suo risveglio.

Questo è un invito per tutti noi: non chiudiamo il nostro cuore alla verità e alla guida del Signore. Chiediamo discernimento, affinché possiamo leggere e comprendere la Sua Parola con occhi aperti e cuore disposto. Affidiamoci a Dio con fiducia, sapendo che Egli porterà a compimento il Suo piano, conducendoci verso la luce del Suo regno.

 

 



[1] Isaia 29 …4 Sarai abbassata, parlerai da terra e la tua parola uscirà sommessa dalla polvere; la tua voce salirà dal suolo come quella di un medium e la tua parola bisbiglierà dalla polvere. 5 La moltitudine dei tuoi nemici sarà come polvere minuta e la folla dei potenti come pula dispersa; e ciò avverrà all'improvviso, in un attimo. 6 Tu sarai visitata dall'Eterno degli eserciti con tuoni, terremoti e grande frastuono, con turbine, tempesta e fiamma di fuoco divorante. 7 La moltitudine di tutte le nazioni che combattono contro Ariel, di tutti quelli che combattono lei e la sua fortezza e la stringono intorno sarà come un sogno, come una visione notturna. 8 Avverrà come quando un affamato sogna di mangiare, ma quando si sveglia ha lo stomaco vuoto, o come quando un assetato sogna di bere, ma quando si sveglia è stanco e ha la gola riarsa; così avverrà della moltitudine di tutte le nazioni che combattono contro il monte Sion. 9 Soffermatevi e stupite. Abbandonatevi ai piaceri e poi guardatevi attorno sgomenti. Costoro sono ubriachi, ma non di vino; barcollano, ma non a motivo di bevande inebrianti. 10 L'Eterno infatti ha sparso su di voi uno spirito di torpore; ha chiuso i vostri occhi, i profeti, ha velato i vostri capi, i veggenti. 11 Ogni visione profetica è divenuta per voi come le parole di un libro sigillato che si dà a uno che sappia leggere, dicendo: «Ti prego, leggi questo!», ma egli risponde: «Non posso, perché è sigillato!». 12 Oppure come un libro che si dà a uno che non sa leggere, dicendo: «Ti prego, leggi questo!», ma egli risponde: «Non so leggere». 13 Perciò il Signore dice: «Poiché questo popolo si avvicina a me solo con la bocca e mi onora con le labbra, mentre il suo cuore è lontano da me, e il loro timore di me è solo un comandamento insegnato da uomini, 14 perciò, ecco, io continuerò a fare meraviglie in mezzo a questo popolo, sì, meraviglie e prodigi; la sapienza dei suoi savi perirà e l'intelligenza dei suoi intelligenti scomparirà». 15 Guai a quelli che vanno in luoghi profondi per nascondere i loro disegni dall'Eterno, che fanno le loro opere nelle tenebre e dicono: «Chi ci vede? Chi ci conosce?». 16 Avete completamente capovolto le cose. È forse il vasaio considerato pari all'argilla? Può l'opera dire a chi l'ha fatta: «Non mi ha fatto lui»?, o la cosa formata dire a chi l'ha formata: «Non ha intelligenza»? 17 Ancora un brevissimo tempo e il Libano sarà mutato in un frutteto, e il frutteto sarà considerato come una foresta. 18 In quel giorno i sordi intenderanno le parole del libro e, liberati dall'oscurità e dalle tenebre, gli occhi dei ciechi vedranno. 19 Gli umili potranno ancora gioire nell'Eterno e i poveri dell'umanità esulteranno nel Santo d'Israele. 20 Poiché il tiranno sarà scomparso, lo schernitore sarà distrutto, e saranno sterminati tutti quelli che tramano iniquità, 21 che condannano un uomo per una parola, che tendono tranelli a chi giudica alla porta, pervertono il diritto del giusto per un nulla. 22 Perciò così dice alla casa di Giacobbe l'Eterno che riscattò Abrahamo: «D'ora in poi Giacobbe non dovrà più vergognarsi e la sua faccia non impallidirà più; 23 ma quando vedrà i suoi figli, l'opera delle mie mani nel suo mezzo, essi santificheranno il mio nome, santificheranno il Santo di Giacobbe e temeranno il DIO d'Israele. 24 I traviati di spirito giungeranno ad avere intendimento e i mormoratori, impareranno la sana dottrina».

 

 

 

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