-di Renzo Ronca 28-6-25
1Giovanni 4:12 Nessuno ha mai visto Dio; se ci
amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e il suo amore diventa perfetto in
noi. 13 Da questo conosciamo che rimaniamo in lui ed egli in
noi: dal fatto che ci ha dato del suo Spirito.
L’amore non si può toccare né vedere;
però si può dare e percepire. L’amore di Dio è talmente potente che ci potrebbe
travolgere se ci investisse con questo corpo carnale che ha ancora il pungiglione
del peccato, cioè la morte fisica. I nostri corpi sono dispersi, alla deriva, ma
Lui può raccoglierli richiamarli e riportare una particolare luce attraverso
una finestrella nel cuore. In quantità rapportate alla nostra persona, il Signore
torna a riattivare una memoria attraverso un canale preposto che nessuno può
distruggere, che chiamiamo anche spirito dell’uomo, e serve solo a Dio, come una
porta privata tra noi e Lui, per far entrare Lui come Spirito d’Amore e Donazione di Sé.
Entra gradatamente in noi lo Spirito del Santo Eterno, che risveglia lo spirito
nostro, attualmente lontano dalla casa del Padre. L’uomo spirituale in noi prende vita e preso
per mano dal Signore, riallinea anche il comportamento del corpo fisico,
pellegrino sulla Terra, affinché sia in armonia con l’amore di Dio creatore.
Come ogni cellula del nostro corpo
terreno ha in sé la memoria di essere quella cellula e non un’altra, e come
tutte le cellule del corpo rendono vivente la persona umana, così tutte le
persone che provano l’amore di Dio si vorranno bene come fossero tutti figli di
Dio. L’incontro con il Signore, che ci rigenera già adesso in uomini nuovi, è
solo una caparra: quando il Signore tornerà a prenderci saremo tutti come piccole
parti di Dio d'Amore immenso. Ognuno sarà una persona con un suo carattere ed avrà una
funzione specifica nella nuova creazione, ma tutti saremo Uno con Dio ceh ci ha riscattati a caro prezzo. Maranathà.
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