Ragionamenti Sull’Azione di Dio in Tutto il Suo Popolo e sul Singolo Uomo

 -di Renzo Ronca 12-6-25

 Sintesi storica delle tribù di Israele

Dopo Mosè, il popolo di Israele fu guidato da Giosuè, che condusse le dodici tribù nella terra di Canaan. In seguito, il regno si divise in due: Israele (con dieci tribù) a nord e Giuda (con due tribù) a sud. Questa separazione portò a conflitti interni e guerre tra i due regni. Nel 722 a.C., il regno di Israele fu conquistato dagli Assiri, e le dieci tribù furono disperse, diventando le cosiddette "tribù perdute"3. Il regno di Giuda resistette fino al 586 a.C., quando fu conquistato dai Babilonesi e il popolo fu deportato. Dopo il ritorno dall'esilio, gli ebrei ricostruirono Gerusalemme, ma continuarono a subire dominazioni straniere fino alla diaspora definitiva nel 70 d.C., con la distruzione del Secondo Tempio.

 Interpretazione generale dei popoli monoteisti

Geremia 7 denuncia l'infedeltà del popolo di Giuda, che, pur avendo ricevuto la legge di Dio, si allontanò dalla giustizia e dalla vera adorazione. Questo tema può essere esteso a tutti i popoli monoteisti: ebrei, cristiani e musulmani. La storia mostra che, nonostante la rivelazione divina, le comunità religiose spesso si sono corrotte, tornando indietro invece di progredire spiritualmente. Secondo questa interpretazione, Dio potrebbe rigettare coloro che si allontanano dalla sua volontà, salvando solo un "rimanente" fedele5. Questo concetto è presente in molte tradizioni religiose, dove si parla di un piccolo gruppo di giusti che sopravvivrà al giudizio divino. (1qualcherisposta.it2it.wikipedia.org3it.abrahamicstudyhall.org4issuu.com5www.bibliaplus.org)

 Purificazione dentro la nostra persona

Proseguendo la nostra riflessione fin dentro la nostra persona nella sua complessità,  possiamo vedere questa selezione interiore come un processo di purificazione spirituale, in cui Dio stesso, con il Suo amore e la Sua giustizia, opera dentro di noi per rimuovere ciò che è inutile, corrotto o deviante. Pensieri, desideri, ambizioni egoistiche, paure, attaccamenti mondani—tutti elementi che ci separano dalla santità e dall’unione con Lui—vengono trasformati o eliminati, lasciando spazio alla vera luce divina.

Come un raffinatore d’oro che separa le impurità dal metallo prezioso, Dio lavora nei nostri cuori affinché solo ciò che è puro rimanga. Questo potrebbe essere visto anche come una sorta di giudizio interiore, un momento in cui ciascuno di noi deve affrontare la verità della propria anima e scegliere di arrendersi alla volontà divina per essere consacrato, pronto per l’incontro definitivo con Lui.

La Bibbia parla spesso di un rimanente fedele, coloro che non si piegano alla corruzione e rimangono saldi nella fede. Possiamo quindi applicarlo a livello personale: solo ciò che è autentico, santo e veramente radicato in Dio sopravvivrà. È una chiamata alla crescita, alla santificazione, alla preparazione per il ritorno del Signore.

Questa visione si lega anche al concetto di rinnovamento spirituale, un processo continuo di morte e risurrezione interiore, dove ciò che è terreno e corrotto viene abbandonato affinché la vera vita, quella eterna, possa fiorire.

Gloria a Dio.

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