Al Mattino la Tua Parola - Luca 4:18–21 L’Unzione Che Cambia Ogni Cosa - n. 36

 -di Renzo R.   20-7-25

Luca 4:17 E gli fu dato in mano il libro del profeta Isaia; lo aprì e trovò quel passo dove era scritto: 18 «Lo Spirito del Signore è sopra di me, perché mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato per guarire quelli che hanno il cuore rotto, per proclamare la liberazione ai prigionieri e il recupero della vista ai ciechi, per rimettere in libertà gli oppressi, 19 e per predicare l'anno accettevole del Signore». 20 Poi, chiuso il libro e resolo all'inserviente, si pose a sedere; e gli occhi di tutti nella sinagoga erano fissi su di lui. 21 Allora cominciò a dir loro: «Oggi questa Scrittura si è adempiuta nei vostri orecchi».

 Questo passo celebre nel Vangelo di Luca segna l’inizio pubblico della missione di Gesù nel Suo primo avvento. È il momento inaugurale di quella fase della storia della salvezza che noi chiamiamo “età della Chiesa”, la stessa che giungerà al suo compimento nel rapimento dei credenti e nel secondo avvento glorioso del Signore. Gesù, primizia tra i risorti, ha tracciato il cammino che tutti noi, “nati di nuovo”, siamo chiamati a percorrere: resurrezione e vita eterna.

Se spostiamo lo sguardo dalle profezie messianiche all’esperienza personale di ogni credente, scopriamo che in ognuno si ripete una versione spirituale di quel momento: la nuova nascita. In quel giorno decisivo, quando per fede riceviamo Cristo, avviene una vera inaugurazione spirituale. Come Gesù fu unto per la Sua missione, così noi riceviamo l’unzione invisibile ma reale dello Spirito Santo.

Dopo l’assunzione al cielo, Egli ha mantenuto la Sua promessa: ci ha dato lo Spirito Santo. Non un semplice sostituto, ma Colui che guida, corregge, consola e insegna. L’unzione, che nell’Antico Testamento veniva amministrata con olio sulle persone scelte da Dio — come avvenne con Davide per mano di Samuele — oggi accade interiormente: è il tocco dello Spirito che imprime il sigillo divino sull’anima.

Ogni vero credente porta questa unzione, visibile solo agli occhi di Dio e degli angeli. È un marchio spirituale che ci separa dal mondo e ci chiama alla santità. Non tutti possono rivendicare questo sigillo: basti pensare agli esorcisti nei giorni di Paolo, respinti dal nemico spirituale perché non riconosciuti da Dio (Atti 19:15).

 Questa unzione ci richiama a una responsabilità sacra: agire come nuovi Adami, condotti dallo Spirito di Cristo che opera in noi, piuttosto che cedere come il primo Adamo, che tacque davanti al compromesso col peccato. Non siamo chiamati alla passività, ma alla fermezza spirituale. Abbiamo ricevuto molto — la stessa unzione del Figlio — e per questo il mondo spirituale ci osserva con riverenza. Cerchiamo di esserne consapevoli.

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