Cristo si Meraviglia: il Ritorno nella sua Casa e l’Eco dell’Eden Perduto - Avvio Contemplativo n.2

 – di R.R. (1 luglio 2025)

Il passo di Marco 6:1–6 ci invita a contemplare il cuore del Messia, che torna tra i suoi — nella città che lo ha visto crescere, ma che non lo riconosce. Dopo aver compiuto miracoli straordinari, tra cui la resurrezione della figlia di Giairo, il Signore viene accolto non con lode, ma con sospetto.

Il versetto 6 dice: E si meravigliava della loro incredulità.” Non è solo una reazione emotiva: è lo svelarsi di un cortocircuito spirituale, dove la familiarità diventa ostacolo alla fede.

Questo stupore di Cristo ci porta lontano nel tempo, fino all’Eden. Lì Dio camminava con l’uomo in intimità. Ma dal momento della caduta, il cuore umano ha cominciato ad allontanarsi. Ora Dio incarnato ritorna, entra nella “casa” — fisica e spirituale — e non trova accoglienza.

La meraviglia del Signore è lo specchio della nostra memoria perduta, del nostro spirito che ha dimenticato la voce e la potenza del Creatore.

Nazaret diventa simbolo potente: casa natale del Messia, ma anche immagine dell’ingresso di Cristo in Israele, il popolo che Dio aveva scelto e formato. Eppure, proprio coloro che avrebbero dovuto riconoscerlo per priminon l’hanno conosciuto.

È il grande paradosso della storia della salvezza: Dio giunge tra i suoi, ma i suoi non lo accolgono.

Per estensione, oggi, la Chiesa stessa può riflettere questa dinamica. Troppo spesso ci dividiamo in dottrine autonome, idealizzando figure, carismi o denominazioni, dimenticando ciò che Paolo scrisse: “Io sono di Paolo, io di Apollo, io di Cefa… Ma Cristo è uno.”

I cristiani non hanno aggettivi; non sono proprietà di alcun uomo o struttura: sono di Cristo, e basta.

Anche qui il Signore si meraviglia — se possiamo usare questa espressione per il Suo dolore — davanti alle fratture e alla durezza dei cuori. Egli che ha donato tutto, incontra non solo indifferenza, ma anche divisione.

Nei tempi finali che si avvicinano, quando la dispersione delle chiese sarà evidente, sarà lo stesso Cristo a prendere in mano le redini. Con lo Spirito Santo guiderà direttamente le pecore ferite, quelle trascurate, quelle che hanno sete di verità.

Alcuni pastori, sacerdoti o leader verranno messi da parte, poiché il Signore stesso preparerà il rimanente, come ha promesso.

Ci sarà un setaccio — sia per i giudei che per i cristiani. E solo chi ha conservato una fede semplice, autentica, centrata sul Signore e non sulle strutture umane, verrà trovato saldo.

È tempo di proseguire con ringraziamento, senza mormorii o ribellioni, consapevoli che il Rapimento della Chiesa è prossimo. Il Signore chiama a sé coloro che l’hanno riconosciuto nel cuore e nella vita quotidiana.

Che questo pensiero ci serva da guida e conforto, mentre ci prepariamo alla sua venuta.

 

 

 


 

 

 

 

 

 

Commenti