La Pace Oltre il Perfezionismo – Al Mattino la Tua parola – n.48

 -di Renzo R.   28-7-25

 

Il nostro spirito tende naturalmente alla perfezione: è come un richiamo interiore, una vocazione divina che ci spinge a migliorare, crescere, comprendere. Ma c’è un rischio, sottile e insidioso, che può confondere questo desiderio santo: il perfezionismo.

Il perfezionismo ci chiede di arrivare sempre a una conclusione perfetta, di giudicare ogni pensiero, ogni azione, ogni emozione secondo un criterio insaziabile. Eppure, noi non siamo ancora “prodotti finiti”. Siamo in divenire. La perfezione non è un traguardo umano, ma un'opera che Dio stesso porta avanti in noi. C’è una promessa rassicurante: "Egli stesso vi renderà perfetti" (rif. 1 Pietro 5:10).

Quante volte una riflessione che ci sembrava chiara ieri, oggi ci appare incompleta? Questo non deve spaventare: è segno che stiamo camminando. Paolo, nella lettera ai Filippesi, lo dice con una serenità illuminante: “Non che io abbia già ottenuto tutto questo… ma mi sforzo di proseguire per afferrarlo, perché anch’io sono stato afferrato da Cristo” (Filippesi 3:12).

Così, dimentichiamo ciò che è dietro, non con superficialità, ma con fiducia. E ci protendiamo verso ciò che è davanti, mossi da una chiamata che non ci pretende perfetti, ma autentici. La vocazione interiore ci guida nella pace, non nell’ansia. E ogni pensiero, ogni passo, ogni parola è parte di un mosaico che Dio sta ancora componendo.

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