Che Fare Se la Chiesa che Frequentiamo si Comporta Male? - n. 165

 -di Renzo Ronca  22-10-25

 In questa riflessione partiamo da un presupposto che – per quanto spiazzante – considero vero e importante: non tutte le chiese cristiane sono davvero cristiane. In ogni nazione vi sono tradizioni religiose antiche con elementi idolatrici che, se non vengono subito rimossi, si infiltreranno sempre più portando un cristianesimo mescolato di sacro e profano, ibrido, ambiguo. Con gli anni di solito queste chiese corrotte degenerano e perdono l’essenzialità del messaggio evangelico.

1.     La falsa uniformità delle chiese nel mondo Molti europei, abituati a una certa struttura ecclesiale, pensano che tutte le chiese nel mondo siano simili alle nostre. Ma questa è una visione ingenua. In realtà, esistono comunità che, pur usando un linguaggio cristiano, nascondono al loro interno mescolanze sincretistiche: residui animistici, culti ancestrali, pratiche spiritistiche, superstizioni locali. Questi elementi non sempre sono visibili a prima vista, ma agiscono come radici sotterranee che alterano il frutto spirituale.

2.     Esempi di mescolanze religiose in varie nazioni – In Brasile, alcune comunità evangeliche convivono con influenze del Candomblé o dell’Umbanda, dove il culto agli spiriti si mescola con la liturgia cristiana. – In altre zone del Sudamerica, il sincretismo tra cattolicesimo popolare e culti indigeni ha generato forme religiose ibride, dove la figura di Cristo è reinterpretata secondo miti locali. – In Africa, soprattutto nell’estremo sud, si incontrano tensioni tra cristianesimo, animismo, induismo importato, e pratiche europee spiritistiche. In queste regioni, anche la lingua risente di stratificazioni culturali che complicano la trasmissione del Vangelo. – Persino in Europa, non siamo immuni: l’Inghilterra conserva tracce di culti druidici, venerazione del sole e della natura, che riaffiorano sotto forma di spiritualità alternativa, spesso mascherata da cristianesimo contemplativo.

3.     Le chiese fondate da missionari: un seme non sempre ben custodito Molte chiese in queste nazioni furono fondate da missionari protestanti, spesso con buone intenzioni e con fedeltà alla Parola. Tuttavia: – a) non sempre il messaggio fu spiegato con profondità spirituale, lasciando spazio a interpretazioni letterali e superficiali; – b) le comunità locali, una volta autonome, hanno talvolta ricoperto quel seme evangelico con strati di religiosità preesistente, generando un cristianesimo contaminato, dove la “nuova nascita” non è più il centro, ma solo un termine tra altri.

4.     Cosa fare quando ci si accorge di queste deviazioni Alle persone sincere che si trovano in chiese del genere, il consiglio è chiaro: – allontanarsi immediatamente, senza timore di restare senza comunità. – Meglio nessuna chiesa che una chiesa che, pur usando parole cristiane, insegna dottrine sbagliate. – Non è nostro compito combattere guerre religiose all’interno di strutture corrotte. Il Signore non ci chiama a fare i Don Chisciotte, ma a testimoniare la verità con sobrietà e fermezza.

Un caro fratello, anziano in una chiesa fondata da missionari americani nel Lazio, si accorse delle deviazioni dottrinali e cercò di correggerle da solo. La sua battaglia, pur animata da zelo, lo portò all’isolamento e infine a una grave depressione. Nessuno lo sostenne. La struttura era troppo radicata, troppo chiusa. Questo esempio ci insegna che certe guerre appartengono solo a Dio. Noi siamo chiamati a custodire il Vangelo, non a distruggere le roccaforti religiose.

Se dopo aver parlato con il pastore o gli anziani, la chiesa continua nel suo errore, è giusto salutare e andarsene. Il Signore provvederà. Egli non ci lascia soli, e nei tempi finali ci chiama a discernere, non a combattere.

 



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