La Resurrezione: Credere Non Basta - n. 150

 di Renzo Ronca  -  8-10-25


Introduzione

Molti cristiani affermano di credere nella resurrezione di Gesù, ma non tutti ne hanno compreso il significato profondo. La differenza tra credere per sentito dire e comprendere per rivelazione spirituale è radicale. La fede può nascere da tradizione familiare, da ragionamento intellettuale, o da abitudine religiosa — ma solo la fede provata e illuminata dallo Spirito porta alla nuova nascita.

1. La fede abitudinaria: conversione senza radice

“Quelli che ricevono la parola con gioia, ma non hanno radice… si scandalizzano.” (Matteo 13:20–21)

Credere alla resurrezione per sentito dire può indicare:

  • Una conversione per tradizione familiare
  • Una fede dedotta razionalmente
  • Una pratica religiosa abitudinaria

In tutti questi casi, manca la radice. L’abitudine alla fede è più diffusa di quanto si pensi:

  • E' confortante il senso di appartenenza ad una comunità
  • Non dà traumi
  • Non richiede vero pentimento
  • E' sufficiente seguire i culti settimanali
  • L'abitudine dà sicurezza

Ma la fede ricevuta o dedotta verrà comunque provata da Dio perché non deve rstagnare nell'abitudine passiva.

“La prova della vostra fede, molto più preziosa dell’oro… torni a lode, gloria e onore.” (1 Pietro 1:7)

Solo dopo molti setacciamenti diventa preziosa. Dio ha predisposto questa crescita affinché gli uomini siano spiritualmente pronti ad accoglierLo.

2. Le religioni monoteistiche e l'incomprensione del Risorto

Nelle religioni bibliche ferme all’Antico Testamento (come l’ebraismo e l’islam), non si parla di fede nel Risorto. Gesù non è riconosciuto come il Cristo, e quindi la resurrezione non è accolta. Forse è più corretto parlare di devozione all’Eterno per mezzo della legge antica, non di fede nel Figlio.

3. I primi cristiani: credere senza capire

Durante il primo avvento di Gesù, i discepoli sentirono parlare spesso di resurrezione, ma non la compresero.

  • Pietro, pur avendo ricevuto da Dio l’intuizione su chi fosse il Cristo (Matteo 16:16–17), di fronte alla tomba vuota entrò, vide… e tornò perplesso a casa (Luca 24:12).
  • I discepoli di Emmaus lo capirono solo dopo, quando Gesù spezzò il pane (Luca 24:30–31).
  • Tutti gli apostoli lo compresero dopo la Pentecoste, quando lo Spirito Santo li riempì e le loro anime si aprirono come a rinascere.

La comprensione della resurrezione è frutto dello Spirito, non solo della vicinanza fisica a Gesù.

4. La nuova nascita: oltre il semplice credere

“Se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio.” (Giovanni 3:3)

Molti cristiani credono sinceramente, ma non hanno vissuto la nuova nascita. La nuova nascita non è solo credere, ma essere trasformati. Lo Spirito Santo può essere chiesto:

“Se voi, che siete malvagi, sapete dare cose buone… quanto più il Padre celeste darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono.” (Luca 11:13)

La Sua presenza non si ferma al battesimo, ma si rinnova spesso. La fede che nasce dallo Spirito è viva, dinamica, crescente.

5. L’intuizione non basta: il rischio del ritorno al giudaismo

Anche l’intuizione spirituale, come quella ricevuta da Pietro, non basta. Pietro, subito dopo aver riconosciuto il Cristo, cadde di nuovo:

“Va’ via da me, Satana! Tu mi sei di scandalo…” (Matteo 16:23)

Così anche alcune chiese, pur avendo ricevuto rivelazioni importanti, non hanno curato la crescita spirituale e sono ricadute nel giudaismo — cioè in una forma di religiosità basata sulla legge, non sulla grazia.

Questo può accadere quando:

  • Lo zelo per il Signore è sovrabbondante
  • La serietà religiosa diventa peso
  • Il corpo ripiega su se stesso, come nell’efficientismo devozionale

Oppure, al contrario:

  • Si ricercano troppo i doni
  • Si godono le sensazioni spirituali
  • Ma si dimentica la croce, la santità, la sobrietà

Entrambe le vie sono inadeguate: la resurrezione non è solo potenza, ma trasformazione.

Conclusione meditativa

Credere alla resurrezione è inizio, ma comprenderla nello Spirito è rinascita. La fede abitudinaria sarà provata, e solo quella radicata nello Spirito resisterà. La resurrezione non è solo un fatto storico, ma una realtà spirituale da vivere. Chi è nato di nuovo non solo crede, ma cammina in novità di vita (Romani 6:4).

“Conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi.” (Giovanni 8:32) “Se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù abita in voi… darà vita anche ai vostri corpi mortali.” (Romani 8:11)

 


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