Percorso Cristiano Possibile per chi ha una Mentalità Giudaica Letterale - n. 151

 -di Renzo Ronca  9-10-25


Studio rivolto sia a chi, tra i giudei, non ha ancora riconosciuto il Cristo, sia a quei cristiani che, per reazione a un cristianesimo superficiale e accomodante, stanno regredendo verso una mentalità legalistica e bellicista, confondendo lo zelo religioso con la volontà di Dio. Il discernimento spirituale oggi richiede di distinguere tra lo Spirito che insegna riconciliazione e i falsi spiriti che incitano alla vendetta. Non si partecipa alle guerre degli Stati, né si giustifica la violenza in nome della fede: il giudizio appartiene al Signore, e sarà giusto.


 1. Il peccato del vitello d’oro e la preghiera profetica di Mosè

In Esodo 32, dopo l’ennesima corruzione del popolo — il vitello d’oro — Dio manifesta il Suo giudizio:

“Ho considerato bene questo popolo; ecco, è un popolo dal collo duro. Dunque, lascia che la mia ira s'infiammi contro di loro e che io li consumi, ma di te io farò una grande nazione.” (Esodo 32:9–10)

E' interessante notare che il piano di Dio sarebbe comunque proseguito (di te io farò una grande nazione), con o senza quel popolo “incline al male” (Esodo 32:22). Ma Mosè intercede, come figura profetica del Cristo, e Dio accoglie la sua preghiera.

La frase chiave è in Esodo 34:9: “Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, Signore, venga il Signore in mezzo a noi…” (ND, NR) “…cammini in mezzo a noi…” (CEI)

Mosè non chiede solo perdono, ma invoca la presenza stessa di Dio. Non si accontenta di un Dio lontano, né di una guida esterna: vuole Dio presente, vicino, incarnato nella storia del suo popolo.

 

2. Lettura profetica: prefigurazione del Cristo

La richiesta di Mosè — “venga il Signore in mezzo a noi” — anticipa la pienezza della presenza di Dio in Cristo:

  • “Il Verbo si fece carne e abitò fra noi.” (Giovanni 1:14)
  • “Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro.” (Matteo 18:20)
  • “Ecco, io sono con voi tutti i giorni…” (Matteo 28:20)

Mosè chiede ciò che solo l’incarnazione può compiere pienamente: Dio non solo sopra, ma in mezzo — non solo guida, ma compagno, fratello, Salvatore.

 

3. La maturazione dei tempi

“Ma quando giunse la pienezza del tempo, Dio mandò suo Figlio…” (Galati 4:4)

La preghiera di Mosè è un seme profetico che fiorisce nel Messia. La presenza desiderata si realizza in Cristo, e si estende nella Chiesa per mezzo dello Spirito. Per questo Esodo 34:9 non è solo una supplica post-peccato, ma una invocazione profetica: “Vieni in mezzo a noi, Signore” — che anticipa il Verbo, il Risorto, e lo Spirito Santo nel cuore dei credenti.

 

4. Educazione divina e preparazione alla comprensione spirituale

In Esodo 34, Numeri capp 6 e 7, Dio guida Mosè passo dopo passo, come si fa con bambini ribelli:

  • Prescrizioni igieniche, alimentari, separazione dalle estraneità
  • Due nuove tavole: la Parola riscritta, non cancellata
  • Leggi dettagliate: comportamento, vittoria sui nemici, espansione controllo

Tutto questo era introduttivo alla comprensione piena, che sarebbe giunta nella pienezza dei tempi, con Cristo incarnato.

 

5. Comprensioni spirituali che solo Cristo può rivelare

a) I nemici veri

La distruzione fisica delle nazioni non fa parte dei compiti della nuove anime cristiane:  “La nostra lotta non è contro sangue e carne, ma contro principati, potestà…” (Efesini 6:12)

I nemici non erano solo esterni, ma spirituali, sospinti da Satana. La legge non poteva rivelarlo pienamente; Cristo lo ha mostrato.

 

b) Il tempio interiore

“Il Dio che abita nei cieli… può forse essere contenuto in un tempio?” (2 Cronache 6:18) “Voi siete il tempio dello Spirito Santo.” (1 Corinzi 6:19)

La preghiera di Salomone mostra che:

  • Il popolo avrebbe peccato e sarebbe stato allontanato (2 Cron 6:24)
  • Ma se si fosse pentito con tutto il cuore, avrebbe potuto ritornare 

Ma dopo Cristo avrebbero capito che quel “ritornare” era molto più ampio profondo e non si riferiva solo a un terreno geografico o a un tempio di pietra, ma era un tornare a un Dio rivelatosi più pienamente nella Sua complessità, e a un tempio che sarebbe stato interiore, non di pietra.

Salomone stesso, verso la fine, si mescolò con religioni idolatriche e perse il favore di Dio.

 

c) La selezione spirituale

Come nel tempo del vitello d’oro, i leviti sterminarono chi era contro Dio (Esodo 32:27–28), così, nella tribolazione, ci sarà una nuova selezione: una purificazione del popolo, come allora. 

 

6. Il libro amaro e la testimonianza profetica

“Figlio d’uomo, mangia questo libro… era dolce in bocca, ma amaro nel ventre.” (Ezechiele 2–3; Apocalisse 10:9–10)

Il cristiano deve metabolizzare le rivelazioni dell’Apocalisse dove avverrà la selezione ultima, prima dei cieli nuovi e terra nuova: gemiti, guai, giudizi — e testimoniarle con coraggio, anche se non sarà ascoltato da chi ha il collo duro.

Questo vale per giudei e giudei-cristiani: molti si sono ripiegati in una forma mentale letterale chiusa, senza aprirsi alla pienezza spirituale.

 

7. Zaccaria, Giovanni Battista e il silenzio profetico

“Non temere, Zaccaria… tua moglie ti darà un figlio.” (Luca 1:13) “Resterai muto… perché non hai creduto.” (Luca 1:20)

L’annuncio dell’angelo a Zaccaria è profondamente profetico:

  • Giovanni Battista è il nuovo profeta che prepara la via al Messia
  • Zaccaria resta muto per non aver creduto come i giudei oggi, privi della Parola vivente, perché non hanno creduto. Solo con l'accettazione dei profeti Giovanni Battista e Giovanni l'apostolo de l'Apocalisse, potranno di nuovo parlare.

Solo alla fine, nel secondo avvento di Cristo come Re, il popolo consacrato — una rimanenza — riconoscerà che l'Unto di Dio è proprio colui che hanno trafitto:

“Guarderanno a me, a colui che hanno trafitto, e ne faranno cordoglio…” (Zaccaria 12:10)

Solo allora, rientrati in sé, potranno essere accolti e confermare la Parola di Dio, come il sacerdote Zaccaria confermò l'annuncio dell'angelo.

 

Conclusione meditativa

Questo percorso che sarebbe da meditare in tanti dettagli, mostra che la mentalità giudaica letterale può essere accompagnata verso la comprensione spirituale, senza negare la legge, ma compiendola in Cristo.

Mosè ha chiesto: “Venga il Signore in mezzo a noi” — e Dio ha risposto, nella carne del Figlio, nella croce, nella risurrezione, e nella presenza dello Spirito.

“Chi ha orecchi ascolti… a chi vince darò…” (Apocalisse 2–3)

 

 

 

 

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