Sguardi Cristiani sull’Antico Testamento: Interiorizzazione del Tempio e Guida dello Spirito di Dio

 di Renzo Ronca 7-4-25

 

Premessa:

Per chi non ha accettato Gesù e si è fermato all'Antico Testamento è logico che il cristianesimo, e dunque tutto il Nuovo Testamento, risulti a dir poco irritante, per non dire blasfemo. Ma noi siamo cristiani e Gesù Risorto si è rivelato al nostro cuore, dunque con tranquillità e fede, senza la minima intenzione di avvicinare o allontanare o polemizzare con chi segue solo i libri biblici dell’AT, parliamo rivolti ad altri cristiani, in modo abbastanza maturo, cercando di sviluppare gli insegnamenti di Gesù Cristo. Tali insegnamenti, essendo Gesù stesso giudeo per nascita cultura lingua e osservanza della Legge, si rifacevano sempre alle basi dell'AT. Da come la vediamo noi, Gesù ne approfondiva il significato aprendo la mente ed il cuore di chi voleva ascoltarlo.

 

Insegnamenti basilari del Nuovo Testamento

Come evidenziato dai nostri studi recenti, stiamo progredendo nel processo di interiorizzazione e sviluppo dell'AT, che non viene rigettato, ma accolto profondamente nel nostro cuore.  Questo si comprende da alcuni riferimenti basilari del NT:

 

Giovanni 2:19 “Gesù rispose e disse loro: «Distruggete questo tempio e in tre giorni io lo ricostruirò». 20 Allora i Giudei dissero: «Ci son voluti quarantasei anni per edificare questo tempio, e tu lo ricostruiresti in tre giorni?». 21 Ma egli parlava del tempio del suo corpo”.

Qui Gesù introduce un concetto spirituale che trascende l'edificio fisico.

 

1 Corinzi 3: 16 “Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? 17 Se uno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui; poiché il tempio di Dio è santo; e questo tempio siete voi”.  Questo approfondisce l'idea che il corpo umano possa diventare il luogo della presenza divina.

1 Corinzi 6 Paolo continua: 19 Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete ricevuto da Dio? Quindi non appartenete a voi stessi. 20 Poiché siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo.” Qui l'enfasi è sull'uso del corpo come luogo sacro per la gloria di Dio.

 Efesini 2 Paolo scrive: 20 Siete stati edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Cristo Gesù stesso la pietra angolare, 21 sulla quale l'edificio intero, ben collegato insieme, si va innalzando per essere un tempio santo nel Signore. 22 In lui voi pure entrate a far parte dell'edificio che ha da servire come dimora a Dio per mezzo dello Spirito. Questo allude al corpo collettivo dei credenti come tempio.

Questi passaggi collegano l'idea del tempio direttamente alla presenza di Dio nei credenti e promuovono una spiritualità che coinvolge il cuore, il corpo e la comunità. È un concetto profondamente rivoluzionario e centrale nel cristianesimo.

Proseguiamo: Un punto fondamentale biblico è il passaggio di Deuteronomio 6:4-6, noto come Shema Israel, rappresenta il cuore della fede ebraica Deuter 6:4 Ascolta, Israele: Il SIGNORE, il nostro Dio, è l'unico SIGNORE. 5 Tu amerai dunque il SIGNORE, il tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l'anima tua e con tutte le tue forze. 6 Questi comandamenti, che oggi ti do, ti staranno nel cuore;

Questo passaggio, dal punto di vista cristiano, prepara il terreno per l'insegnamento di Gesù e degli apostoli nel Nuovo Testamento. Il richiamo all'amore totale verso Dio — con tutto il cuore, l'anima e le forze — non solo enfatizza la centralità della Legge divina, ma prefigura l'interiorizzazione della fede e dei comandamenti come parte integrante della vita spirituale e personale.

Gesù riprende questo concetto nel Vangelo di Matteo 22, quando, rispondendo alla domanda su quale sia il più grande comandamento, dice: Matt 22:37 Gesù gli disse: «"Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente". 38 Questo è il grande e il primo comandamento. 39 Il secondo, simile a questo, è: "Ama il tuo prossimo come te stesso". 40 Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti»[1]

Qui Gesù sottolinea come questa legge di amore, prima verso Dio, poi verso il prossimo, sia la base su cui si fonda tutta la Legge e i Profeti.

Gli apostoli sviluppano ulteriormente questa tematica:

  • Ebrei 8:10, citando Geremia, dichiara: "Io metterò le mie leggi nella loro mente e le scriverò sui loro cuori. Sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo." Questo rappresenta il compimento della profezia che pone la Legge nel cuore, passando dalla dimensione esteriore a quella interiore e spirituale.
  • Romani 13:8-10 enfatizza che "l’amore è l’adempimento della legge", mostrando come l'interiorizzazione del comandamento conduce a un’etica guidata dall’amore.

Questo tema collega le Scritture ebraiche e cristiane in modo profondo e coerente, rivelando un percorso spirituale che parte dalla legge scritta, passa per il cuore, e si realizza pienamente nell’amore.

 

Il concetto di “Amore” per difetto e per eccesso

L’apostolo Giovanni dice: 1Giovanni 4:8 Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore”.  La frase è una sintesi di pensieri profondi che andrebbero meditati ed equilibrati con calma. Possiamo comunque evidenziare almeno questo: Dio non è solo amore. La Bibbia è ricca di descrizioni che rivelano i molteplici aspetti del carattere di Dio, ognuno dei quali contribuisce a una comprensione più profonda della sua natura sublime. Ecco alcuni degli aggettivi e attributi che troviamo nelle Scritture:

  • Santo: Isaia 6:3 proclama: "Santo, santo, santo è il SIGNORE degli eserciti; tutta la terra è piena della sua gloria!". La santità di Dio rappresenta la sua purezza assoluta e la separazione dal peccato.
  • Giusto: In Deuteronomio 32:4 si afferma: "Egli è la Roccia, le sue opere sono perfette, perché tutte le sue vie sono giustizia." La sua giustizia è sempre perfetta e imparziale.
  • Eterno: In Salmo 90:2 si legge: "Prima che i monti fossero nati e che tu avessi formato la terra e il mondo, anzi, da eternità in eternità, tu sei Dio."
  • Onnipotente: In Apocalisse 19:6 si proclama: "Alleluia! Il Signore, nostro Dio, l’Onnipotente, ha stabilito il suo regno." La sua potenza è illimitata.
  • Compassionevole: Salmo 103:8 lo descrive così: "Il SIGNORE è pietoso e clemente, lento all’ira e ricco di bontà." La sua compassione è fonte di speranza.
  • Fedele: In 2 Timoteo 2:13 si afferma: "Se siamo infedeli, egli rimane fedele, perché non può rinnegare sé stesso." Dio è costante e affidabile.
  • Luce: In 1 Giovanni 1:5: "Dio è luce, e in lui non ci sono tenebre." Simboleggia purezza e verità assoluta.
  • Padre: Gesù stesso prega in Matteo 6:9: "Padre nostro che sei nei cieli." Questo attribuisce a Dio un ruolo amorevole e protettivo.
  • Paziente: 2 Pietro 3:9 afferma: "Il Signore non ritarda l’adempimento della sua promessa...ma è paziente verso di voi."

Questi attributi mostrano un quadro di Dio come essere perfetto e maestoso, oltre che vicino e relazionale. Ogni aggettivo contribuisce a comprendere il bilanciamento tra il suo amore, giustizia, maestà e cura paterna.

Purtroppo però come i farisei esagerarono nella applicazione letterale della legge, tanto da non riconoscere Gesù, molte chiese cristiane hanno esagerato nell’applicazione blanda del concetto di amore, inteso più in forma mondana superficiale piuttosto che come sinonimo di Dio stesso.

Torniamo ora su Deuteronomio; Mosè convoca Israele e proclama loro i dieci comandamenti della Legge.[2]  Non ci torneremo sopra avendone già parlato in un fascicolo dedicato (vedi nota precedente). Quello che oraci interessa è comprendere il ruolo di guida e mediatore di Mosè.

 

Mosè Guida e Mediatore tra Dio e il Suo popolo

Il ruolo di Mosè come guida e mediatore tra Dio e il popolo di Israele è bene espresso in Deuteronomio 5:22-33.[3]    Qui vediamo Mosè ricevere la Legge da Dio sul monte Sinai e farsi intermediario, portando al popolo la volontà divina e intercedendo per loro. Mosè non solo funge da portavoce di Dio, ma anche da leader spirituale e politico, guidando Israele con pazienza e dedizione attraverso il deserto verso la Terra Promessa.

 

Per noi cristiani esiste un ruolo simile?

Per noi cristiani, sorge una domanda importante: esiste ancora un ruolo simile oggi? Chi o che cosa potrebbe indicare o rappresentare la figura di Mosè nella nostra fede?

La risposta si trova in diversi aspetti del Nuovo Testamento, in particolare nella figura dello Spirito Santo, che viene descritto come mediatore, guida e intercessore nella vita dei credenti. Ecco alcuni riferimenti che sottolineano questo ruolo:

1.     Spirito Santo come mediatore In Romani 8:26, Paolo scrive: "Allo stesso modo, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; perché non sappiamo pregare come si conviene, ma lo Spirito stesso intercede per noi con sospiri ineffabili." Qui lo Spirito Santo è visto come un mediatore che porta le preghiere dei credenti a Dio.

2.     Spirito Santo come guida In Giovanni 14:26, Gesù promette: "Ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto." Questo dimostra il ruolo dello Spirito Santo come guida e insegnante nella vita spirituale.

3.     Spirito Santo come intercessore In Giovanni 16:13, Gesù dice: "Quando però sarà venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità; perché non parlerà di suo, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future." Lo Spirito Santo agisce come un intermediario tra Dio e i credenti.

Come Mosè intercedeva per Israele e portava la Legge di Dio al popolo, lo Spirito Santo oggi guida i cristiani nella verità, li aiuta nella preghiera, e permette loro di avere una relazione profonda con Dio. Inoltre, Mosè può essere visto come un'ombra profetica di Cristo, il mediatore per eccellenza della nuova alleanza, che con il suo sacrificio ha portato riconciliazione tra Dio e l’umanità.

Vale la pena aggiungere che le chiese cristiane anche qui sono andate troppo oltre idealizzando una o più persone alla guida della chiesa, e non solo Dio in Spirito. Questo è un grosso errore, equiparabile a quello di idolatria.

 

Dio Spirito Santo parla solo alla Chiesa in generale o c’è anche un Mosè in ognuno di noi?

Riprendendo il tema dell'interiorizzazione del tempio di Dio, possiamo dire che lo Spirito Santo opera sia a livello della comunità cristiana — la Chiesa come corpo di Cristo — sia individualmente, nel cuore di ciascun credente. Dio non si limita a parlare alla Chiesa come insieme generale, ma si rivela anche in modo personale, illuminando la coscienza di ogni individuo e guidandolo giorno per giorno in un cammino di fede e santificazione.

Questa intimità con lo Spirito Santo è radicata nell'idea che i nostri cuori e i nostri corpi siano il tempio dello Spirito (1 Corinzi 6:19-20). La sua presenza in noi agisce come una guida, rivelando verità divine e insegnando a discernere la volontà di Dio. Proprio come Mosè intercedeva e guidava Israele verso la Terra Promessa, così lo Spirito Santo oggi conduce ogni cristiano nella sua vita spirituale.

Una splendida prefigurazione di questa guida divina può essere vista nella nuvola di giorno e nel fuoco di notte che accompagnava Israele nel deserto (Esodo 13:21-22). La nuvola e il fuoco erano manifestazioni visibili della presenza di Dio, che dirigeva i loro passi, proteggendoli e illuminando il cammino. Allo stesso modo, lo Spirito Santo dirige e illumina il cammino spirituale di ogni credente, non necessariamente con manifestazioni visibili, ma con una voce interiore che parla alla coscienza e riempie il cuore di pace e comprensione.

Gesù stesso promette questo dono ai suoi discepoli, dicendo: "Ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto" (Giovanni 14:26). Qui si vede chiaramente come lo Spirito Santo operi per illuminare, insegnare e guidare, tanto nella comunità della Chiesa quanto nella vita personale di ciascun credente.

In conclusione, non è necessario scegliere tra un Mosè collettivo o un Mosè personale. Lo Spirito Santo rappresenta entrambe le dimensioni: è guida della Chiesa come corpo unico e dell’individuo nella sua relazione personale con Dio. L'interiorizzazione del tempio di Dio e la presenza dello Spirito in noi ci rendono capaci di vivere questa doppia realtà, partecipando al grande piano divino e, al contempo, crescendo spiritualmente come figli di Dio.

 

La tendenza umana a idealizzare un capo terreno

Purtroppo, gli uomini spesso cercano un capo tra i loro simili, idealizzandolo come guida suprema. Questo accadde anche al popolo di Israele, quando, invece di fidarsi della guida di Dio, desiderarono avere un re "come tutte le altre nazioni". Il loro desiderio di un re è narrato in 1 Samuele 8:4-7, dove si legge: "I capi d’Israele si radunarono e andarono da Samuele... e dissero: 'Dacci un re che ci governi, come avviene in tutte le nazioni.' Samuele fu contrariato da questa richiesta... Ma il Signore disse a Samuele: 'Non è te che essi hanno rigettato, ma è me che hanno rigettato perché io non regni su di loro.'"

Questa scelta portò Israele a dipendere da un sistema umano, invece di vivere sotto la diretta guida divina, con tutte le conseguenze che seguirono nel tempo, inclusi i problemi morali e spirituali.

Nello stesso modo, anche oggi molte chiese cristiane cadono nella trappola di idealizzare e dipendere troppo da un uomo come guida, sia esso un pastore, un leader carismatico, o una figura di autorità. Sebbene le guide spirituali siano importanti e preziose, la Bibbia ci ricorda che la vera guida è Dio stesso attraverso il Suo Spirito. In Geremia 17:5, si avverte: "Così parla il SIGNORE: Maledetto l’uomo che confida nell’uomo e fa della carne il suo braccio, e il cui cuore si allontana dal SIGNORE."

 

Il ruolo di Dio Spirito Santo come guida suprema

In contrasto con questa tendenza, la Bibbia sottolinea che lo Spirito Santo è il vero mediatore e guida per i credenti. Gesù promette lo Spirito Santo in Giovanni 16:13, dicendo: "Quando però sarà venuto lui, lo Spirito della verità, vi guiderà in tutta la verità; perché non parlerà di suo, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future."

Lo Spirito Santo opera illuminando la coscienza, parlando al cuore e conducendo ogni cristiano lungo il cammino di santità, proprio come la nuvola di giorno e il fuoco di notte guidavano Israele nel deserto (Esodo 13:21-22).

 (continua in Sguardi Cristiani sull’Antico Testamento: Interiorizzazione del Tempio e Guida dello Spirito di Dio”)

 

 



[1] Come abbiamo visto nel nostro fascicolo: “Dieci comandamenti ragioniamoci” (https://drive.google.com/file/d/1wyiwDcBIoxvEx7g6EHmusk6B4uwUSEit/view?usp=drive_link ), i primi quattro comandamenti prioritari riguardano l’amore esclusivo verso Dio, gli altri sei l’amore verso il prossimo.

 

[2] Deuteronomio 5

1 Mosè convocò tutto Israele e disse loro:
Ascolta, Israele, le leggi e le prescrizioni che oggi io proclamo davanti a voi; imparatele e mettetele diligentemente in pratica.
2 Il SIGNORE, il nostro Dio, stabilì con noi un patto in Oreb. 3 Il SIGNORE non stabilì questo patto con i nostri padri, ma con noi, che siamo qui oggi tutti quanti in vita. 4 Il SIGNORE vi parlò faccia a faccia sul monte, dal fuoco. 5 Io stavo allora fra il SIGNORE e voi per riferirvi la parola del SIGNORE, perché voi avevate paura di quel fuoco e non siete saliti sul monte. Egli disse:
6 «Io sono il SIGNORE, il tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù.
7 Non avere altri dèi oltre a me.
8 Non farti scultura, immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra.
9 Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il SIGNORE, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, 10 e uso bontà fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.
11 Non pronunciare il nome del SIGNORE, Dio tuo, invano, poiché il SIGNORE non riterrà innocente chi pronuncia il suo nome invano.
12 Osserva il giorno del riposo per santificarlo, come il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha comandato. 13 Lavora sei giorni, e fa' tutto il tuo lavoro, 14 ma il settimo è giorno di riposo, consacrato al SIGNORE Dio tuo; non fare in esso nessun lavoro ordinario, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bue, né il tuo asino, né il tuo bestiame, né lo straniero che abita nella tua città, affinché il tuo servo e la tua serva si riposino come te. 15 Ricòrdati che sei stato schiavo nel paese d'Egitto e che il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha fatto uscire di là con mano potente e con braccio steso; perciò il SIGNORE, il tuo Dio, ti ordina di osservare il giorno del riposo.
16 Onora tuo padre e tua madre, come il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha ordinato, affinché i tuoi giorni siano prolungati e affinché venga a te del bene sulla terra che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà.
17 Non uccidere.
18 Non commettere adulterio.
19 Non rubare.
20 Non attestare il falso contro il tuo prossimo.
21 Non concupire la moglie del tuo prossimo; non bramare la casa del tuo prossimo, né il suo campo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna del tuo prossimo»

 

[3] Deuteronomio 5:22 Queste parole pronunciò il SIGNORE parlando a tutta la vostra assemblea, sul monte, dal fuoco, dalla nuvola, dall'oscurità, con voce forte, e non aggiunse altro. Le scrisse su due tavole di pietra e me le diede. 23 Quando udiste la voce che usciva dalle tenebre, mentre il monte era tutto in fiamme, i vostri capi tribù e i vostri anziani si accostarono tutti a me, 24 e diceste: "Ecco, il SIGNORE, il nostro Dio, ci ha fatto vedere la sua gloria e la sua maestà e noi abbiamo udito la sua voce dal fuoco; oggi abbiamo visto che Dio ha parlato con l'uomo e l'uomo è rimasto vivo. 25 Ma ora perché dovremmo morire? Questo gran fuoco ci consumerà; noi moriremo se continuiamo a udire la voce del SIGNORE, il nostro Dio. 26 Poiché qual è il mortale, chiunque egli sia, che abbia udito come noi la voce del Dio vivente parlare dal fuoco e sia rimasto vivo? 27 Avvicìnati tu e ascolta tutto ciò che il SIGNORE, il nostro Dio, dirà; poi ci riferirai tutto ciò che il SIGNORE, il nostro Dio, ti avrà detto, e noi l'ascolteremo e lo faremo". 28 Il SIGNORE udì le vostre parole, mentre mi parlavate; e il SIGNORE mi disse: "Io ho udito le parole che questo popolo ti ha rivolto; tutto quello che hanno detto sta bene. 29 Oh, avessero sempre un simile cuore da temermi e da osservare tutti i miei comandamenti, affinché venga del bene a loro e ai loro figli per sempre! 30 Va' e di' loro: 'Tornate alle vostre tende'. 31 Tu invece resta qui con me e io ti dirò tutti i comandamenti, tutte le leggi e le prescrizioni che insegnerai loro, perché le mettano in pratica nel paese che io do loro in possesso". 32 Abbiate dunque cura di fare ciò che il SIGNORE, il vostro Dio, vi ha comandato; non ve ne sviate né a destra né a sinistra; 33 camminate in tutto e per tutto per la via che il SIGNORE, il vostro Dio, vi ha prescritta, affinché viviate e siate felici e prolunghiate i vostri giorni nel paese che voi possederete».




 

Commenti