Bestemmia e il Progressivo Allontanamento da Dio
di Renzo Ronca – 24-5-25
- Macron e la libertà di blasfemia: Il presidente Emmanuel Macron ha
più volte ribadito che in Francia esiste una libertà di blasfemia legata
alla libertà di coscienza. In un intervento del 1° settembre 2020 a
Beirut, Macron ha dichiarato: "Depuis les débuts de la
Troisième République il y a en France une liberté de blasphémer qui est
attachée à la liberté de conscience" [traduz. Fin dall'inizio
della Terza Repubblica (1875 circa ndr), in Francia esiste una
libertà di bestemmia, legata alla libertà di coscienza].
- Charlie Hebdo e la satira religiosa: Il giornale satirico francese Charlie
Hebdo è noto per le sue vignette provocatorie, che hanno spesso preso
di mira figure religiose, inclusi Gesù e Maometto. Questo ha portato a
polemiche e persino attacchi terroristici, come quello del 7 gennaio
2015, quando la sede del giornale fu colpita da un attentato.
- Legge sulla libertà di stampa: La Francia ha abolito il reato di
blasfemia con la legge sulla libertà di stampa del 29 luglio 1881,
che garantisce la possibilità di esprimere opinioni anche contro la
religione.
[1www.questionegiustizia.it2vocetempo.it]
- Paesi dove bestemmiare non è reato:
- Francia: La blasfemia non è punibile dalla
legge dal 1881.
- Regno Unito: In Inghilterra e Galles, il reato
di blasfemia è stato abolito nel 2008.
- Paesi Bassi: La legge sulla blasfemia è stata
eliminata nel 2012.
- Danimarca: Ha abolito il reato di blasfemia
nel 2017.
- Stati Uniti: La blasfemia non è perseguibile
per motivi di libertà di espressione.
- Paesi dove bestemmiare è ancora
punito:
- Italia: Non è più un reato penale, ma è
punito con una sanzione amministrativa (art. 724 del Codice Penale).[1]
- Irlanda: Fino al 2020 aveva una legge
contro la blasfemia, poi abolita.
- Polonia, Russia, Grecia: Hanno leggi contro gli
"insulti religiosi".
- Paesi con pene severe per la
blasfemia:
- Pakistan, Iran, Arabia Saudita: La blasfemia può essere punita
con la pena di morte.
- Egitto, Indonesia: Prevedono il carcere per chi bestemmia.
Sui Social
1.
Libertà di
espressione – In molti paesi come
abbiamo visto la blasfemia viene considerata parte della libertà di parola.
Questo permette agli utenti dei Social su Internet di esprimersi senza
conseguenze legali, anche se il contenuto può risultare offensivo per alcuni.
2.
Ricerca di
visibilità – Alcuni
influencer e streamer[2] usano bestemmie e
contenuti provocatori per ottenere più visualizzazioni e interazioni.
Purtroppo, contenuti controversi tendono a generare più engagement,[3] aumentando la popolarità
di chi li pubblica.
3.
Mancanza di
regolamentazione – Le
piattaforme social, come Instagram, hanno regole contro l'incitamento all'odio,
ma non sempre intervengono contro la blasfemia, a meno che non sia accompagnata
da minacce o discriminazione.
4. Normalizzazione culturale – In alcuni ambienti online, bestemmiare è diventato un modo comune di esprimere frustrazione o enfatizzare un concetto, senza necessariamente avere un intento religioso.
A prescindere dagli intenti, sempre discutibili, resta il
fatto che bestemmiare e deridere il nostro Dio sta diventando una consuetudine
accettata, senza alcun senso di rispetto o consapevolezza del significato
profondo di tali gesti.
[1]
In Italia, bestemmiare non è più un reato penale, ma è considerato un illecito
amministrativo. Ecco alcuni dettagli:
·
Depenalizzazione: Fino al 30 dicembre
1999, bestemmiare era un reato penale. Con il decreto legislativo n.
507/1999, è stato trasformato in una sanzione amministrativa.
·
Sanzione: L'articolo 724 del Codice
Penale stabilisce che chi bestemmia pubblicamente contro la divinità è
soggetto a una multa che varia da 51 a 309 euro.
·
Ambito di applicazione: La bestemmia deve
avvenire in pubblico per essere sanzionata. Non è necessario che riguardi la
religione cattolica; qualsiasi offesa a una divinità riconosciuta è punibile.
·
Esclusioni: Offese alla Madonna, ai santi
o ai profeti non rientrano nella definizione di bestemmia e non sono
sanzionate.
·
Social network: Post blasfemi sui social
possono essere considerati pubblici e quindi sanzionabili. Inoltre, se un
contenuto incita altri a bestemmiare, può configurarsi il reato di istigazione
a disobbedire le leggi, punibile con la reclusione da sei mesi a cinque
anni.
[2] Streamer: Persona che gestisce un canale su una piattaforma di streaming (per es. Twitch.tv) dal quale trasmette video in diretta, spec. relativi all'ambito dei videogiochi, intrattenendo i propri spettatori (attraverso un microfono e una videocamera) e interagendo con loro tramite una chat apposita.
[3]
L'engagement è il livello di coinvolgimento emotivo che un utente
sente nei confronti di un brand, di un'azienda o di un prodotto. Il brand
è il modo in cui un'azienda si distingue dalla concorrenza.
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