Il Tempio nella Prospettiva Escatologica Pretribolazionista[1]
di Renzo Ronca 11-5-25
Nella semplificazione schematica si può intuire come la presenza di Dio si avvicini gradatamente fino ad unirsi all'Uomo nell'eternità.
Introduzione
La lettera agli Ebrei, scritta
intorno al 67-69 d.C., espressione di fatto della seconda generazione di
cristiani, spiega con profondità la superiorità di Gesù Cristo come Sommo
Sacerdote nei cieli. In essa si evidenzia che Cristo ha inaugurato un
sacerdozio eterno, superando il sistema levitico e offrendo un accesso diretto
a Dio (Ebrei 8:1-2). Questo concetto è fondamentale per comprendere il
ruolo del tempio nella prospettiva escatologica, specialmente in relazione al
futuro tempio di Ezechiele e al millennio.
Il Tempio di Ezechiele e la Restaurazione nel Millennio
Secondo la nostra linea di fede, nel prossimo
futuro sarà edificato il tempio descritto in Ezechiele 40-48. Questo
tempio avrà nel millennio una funzione centrale nel ristabilire l'insegnamento
spirituale, specialmente per coloro che saranno trasformati (precedentemente
rapiti) e torneranno con Cristo per regnare sulla terra. Assieme ai giusti
della prima resurrezione e ai salvati dal periodo della tribolazione, questi
rimanenti saranno responsabili di completare l'insegnamento sulla terra,
guidando coloro che parteciperanno come sudditi nel nuovo regno millennale.
La Transizione verso la Gerusalemme Celeste
Se il tempio di Ezechiele fungerà da
ponte spirituale nel millennio, il suo scopo sarà progressivamente superato con
l'avvicinarsi della Gerusalemme celeste. Apocalisse 21:22 afferma
chiaramente che nella nuova creazione non ci sarà più alcun tempio fisico,
poiché “il Signore Dio, l’Onnipotente, e l’Agnello sono il suo tempio.”
La presenza divina sarà totale e la comunione con Dio sarà perfetta, eliminando
la necessità di un luogo di culto materiale.
L'Eternità: Dio Tutto in Tutti
Dalla Gerusalemme celeste che si avvicina
gradualmente già nel millennio, si passerà alla nuova creazione, in cui la
complessità di Dio (Padre, Figlio e Spirito Santo) sarà completamente manifesta
nel sistema eterno. Qui, secondo Apocalisse 22:3-4, la relazione con Dio
sarà diretta: “Il suo nome sarà sulla fronte di loro”, segno di una
piena appartenenza e unione con il Signore. La trasformazione dei credenti
culminerà nell'essere "Uno" con Dio, realizzando la promessa ultima
di una comunione perfetta e definitiva.
Conclusione
Il percorso dal tempio di Ezechiele alla
Gerusalemme celeste illustra la progressiva manifestazione del piano divino.
Cristo, Sommo Sacerdote eterno, guida questo processo di trasformazione, che
culminerà nell'unione completa con Dio nella nuova creazione. Questa nostra
linea di fede mostra un quadro strutturato della transizione escatologica e
rafforza la speranza del credente nella gloriosa realtà del regno eterno.
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‘Pretribolazionista’ Nota esplicativa: Nel
presente scritto si utilizza il termine "pretribolazionista"
come riferimento a una prospettiva escatologica che riconosce l'evento
del rapimento della Chiesa prima della tribolazione; questo è il semplice
significato che noi intendiamo. Tuttavia è bene ricordare che la "dottrina
pretribolazonista" generalmente viene presentata dai teologi con
l’inclusione di altri aspetti dottrinali, come fossero un blocco unico. Questa discutibile
visione molteplice e generalizzata non viene qui adottata in maniera dogmatica
o rigida, ma come un quadro interpretativo di sfondo, che lascia spazio al
discernimento e alla riflessione continua e personale di quegli aspetti
collaterali. L'intento è quello di approfondire la diversità degli insegnamenti
biblici in modo aperto, senza rigidità geometriche, e favorire un'esplorazione
edificante delle Scritture alla luce della rivelazione progressiva di Dio.
(R.R.)
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