Nuovi Cieli e Nuova Terra - Studio - n. 153
-di Renzo Ronca - 10-10-25
Riporto il commento parziale di un versetto del mio libro gratuito in PDF sull’Apocalisse a pag. 305
https://drive.google.com/file/d/1RUO4hu4IT_SUKf8pFnu6aUwcA6bUPuKo/view?usp=drive_link
APOCALISSE 21:1 – Nuova creazione
IL TESTO
Apocalisse 21:1 Poi vidi
un nuovo cielo e una nuova terra, poiché il primo cielo e la prima terra erano
scomparsi, e il mare non c'era più.
SPIEGAZIONE
Questo versetto
va letto e meditato con molta calma. Siamo di fronte ad un cambiamento
inimmaginabile e inspiegabile secondo i mezzi naturali che abbiamo a disposizione.
«Questa nuova
creazione è descritta con un nuovo cielo e una nuova terra. Il che
significa un cielo e una terra completamente nuovi, e non il cielo e la terra
attuali rinnovati, come precisato dall’aggiunta delle parole poiché il primo
cielo e la prima terra erano scomparsi. Sorprendentemente del nuovo cielo e
della nuova terra abbiamo pochissime informazioni, se si eccettua quanto
aggiunto poco oltre: e il mare non c'era più. A differenza della terra
attuale, che ha la maggior parte della superficie coperta dall’acqua, per la
nuova terra non sarà così. La Bibbia tace anche sulle caratteristiche del
cielo, tranne che in 21:23 dove è scritto che non ci sarà né sole né luna […]»
(Walvoord).
Uni-verso e
per-verso: discernere la direzione escatologica
Alla luce di quanto affermato da Walvoord — e confermato dalla Scrittura — la nuova creazione non sarà una semplice restaurazione, ma una realtà completamente nuova, slegata dalle coordinate fisiche e cosmiche attuali. Il fatto che “il mare non c’era più” e che “non ci sarà né sole né luna” (Apocalisse 21:1, 23) indica una discontinuità profonda: non solo nel mondo visibile, ma nel modo in cui esisteremo e vivremo.
In questo
contesto, l’etimologia della parola “universo”[1]
offre una chiave di lettura spirituale:
- Uni-verso: ciò che
è volto in una sola direzione, orientato verso l’unità, la verità, la
pienezza di Dio
- Per-verso: ciò che
è volto al contrario, deviato, corrotto, destinato alla dissoluzione
La nuova terra sarà uni-verso, pienamente orientata verso Dio.
Il mondo attuale — segnato dal peccato e dalla ribellione — è per-verso, e per questo “scomparirà”.
“Il primo cielo e la prima terra erano scomparsi…” (Apocalisse
21:1)
Questa distinzione non è solo linguistica, ma spirituale: ci invita a discernere oggi quale direzione stiamo seguendo, e a desiderare con tutto il cuore quella nuova creazione dove Dio sarà tutto in tutti.
Le due spirali: direzioni del cuore e della mente
In studi precedenti ho rappresentato visivamente il contrasto tra due movimenti interiori:
- Una spirale
che si avvolge su sé stessa, girando verso il centro, fino a implodere
e annullarsi: questa è la direzione del cuore perverso, che si
chiude, si irrigidisce, si separa dalla vita. È il per-verso, il
volgersi contro il disegno di Dio.
- Una spirale
che parte dal centro e si espande verso l’esterno, in armonia ed
intonazione con quello che penso essere il movimento creativo crescente
vivente di Dio: questa è la direzione del cuore redento, che si
apre, si dona, si lascia trasformare. È il uni-verso, l’unione con
il movimento creatore di Dio, che espande la vita e la luce.
Queste due
spirali non sono solo immagini: sono pedagogie spirituali, mappe del
discernimento. Ogni pensiero, ogni scelta, ogni desiderio può essere letto
in questa chiave: sta involvendo o espandendo? Sta ripiegando
o fiorendo?
“La via dei giusti è come la luce dell’aurora, che aumenta in splendore
fino al meriggio.” (Proverbi 4:18)
Ragionare con una
mente trasformata
Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il
rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia
la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà. (Rom 12:2)
L’errore più
comune e “normale” nell’interpretare questo genere di rivelazioni, sta nel
ragionare con la mente di adesso –che conosce solo un tipo di realtà- per
immaginarci un sistema di vita nuovo, che indubbiamente tratta un altro tipo di
realtà a noi sconosciuta.
Solo chi vive
quella realtà eterna (cioè il Signore) e quelli a cui Lui lo rivela (i veggenti
e profeti di Dio) possono capirla. Per tutti gli altri rimane solo la fiducia
nella Sua parola, nelle Sue promesse. Sono cose vere e possibili non perché noi
arriviamo noi a elaborarle, ma semplicemente perché il Signore le dice.
Anche oggi il
Signore parla ad alcuni. Non credo che proprio tutti i “profeti” e i “veggenti”
che si definiscono tali nelle chiese di tipologia pentecostale o apostolica o
altre, siano davvero riconosciuti dal Signore; tuttavia alcuni esistono, e
probabilmente certuni hanno ricevuto, in misura della maturità loro concessa, visioni
di angeli e di realtà celesti, o del Signore Gesù risorto. Queste persone sono
forse quelle che il Sargentini identifica nelle dieci vergini della parabola.
Persone che, “avvisate” dall’”Amico dello Sposo” (probabilmente un angelo che
annuncia il ritorno di Gesù), corrono poi a dirlo alla Sposa (cioè la Chiesa,
ovvero tutti credenti nel Signore). Non avrebbe senso, io credo, una profezia
per la Chiesa oggi, se questa profezia non fosse in qualche modo collegata –per
cose piccole o cose grandi- al rapimento prossimo ed al successivo ritorno del
Signore.
Chi dunque ha
avuto modo di ricevere rivelazioni divine[2]
potrà forse avere una idea –seppure molto parziale e limitata- di questo
sistema di vita diverso che conosceremo un giorno. La sua missione dunque non
potrà essere che quella di testimoniarlo con grandissima umiltà.
La terra, gli
uomini, l’universo con le stelle e le galassie, tutte le creature che vivono in
questo “creato”, si troveranno ad un certo punto in una grande trasformazione.
Da un certo
punto di vista la sparizione della realtà come la vediamo adesso sarà una
mutazione, come il passaggio da una dimensione ad un’altra.
L’atto creativo di
Dio, la Sua creatività, non finisce; finisce un sistema che viene trasformato
in un altro sistema dove la creatività è un continuo vivere.
La base del sistema
vitale futuro sembra essere una perfetta unione-comunicazione tra Dio e noi. Da Lui
arriva all’uomo una forma di “essenza di Dio stesso”. Probabilmente sarà
l’insieme di significati come: donazione di Sé, energia, luce, ciclo di
ricambio continuo di questo flusso vitale, sublimazione del nostro singolo
essere in quell’insieme vitale che possiamo chiamare “Amore” (ma è troppo
riduttivo), ecc.
Fatto sta che
Dio sarà il Sole e la Luna della vita e del pensiero, il Centro della nostra
esistenza, che sussiste perché esiste Lui. In un certo senso ci ”ciberemo” di
ciò che viene emanato da Lui; e rimanderemo a Lui, e attorno a noi, questo
Amore concreto luminoso e vivificante. Senza questo contatto-comunicazione
continua non esisterebbe più nulla. E' per questo che Dio raffina così tanto
noi, la terra, l'universo presente e le sue creature e poi dopo tanti passaggi
fa un definitivo giudizio: non potrà più esistere nulla infatti che non sia
unito perfettamente a Dio; e se non fosse della stessa "sostanza" di
Dio sarebbe "bruciato", perché solo Dio in quanto tale può esistere.
Noi vivremo letteralmente "in Dio". Non sarà più un universo staccato
da Dio, ma "l'universo" composto di Dio. Noi saremo in Lui e Lui in
noi.
Questa unità
con Dio non ha eguali nelle sensazioni fisiche che conosciamo; se non, forse,
nell’atto di unione tra uomo e donna quando si genera una nuova vita. Ma a
confronto è solo una debole eco. Questa “pienezza di Dio” non finirà mai, e ti
riempirà in continuazione (è questa l'eternità), e fluirà nel creato vivente
per l’eternità. Non è spiegabile la gioia e le felicità e il senso di “continuo
essere” di “continuo compiuto” che si proverà.
[1] Etimologia di “Universo”
La parola universo deriva dal latino universum,
che è composto da:
·
uni- → “uno”, “unico”, “tutto insieme”
·
versum → participio passato di vertere,
“volgere”, “girare”, “orientare”
Quindi universum significa letteralmente: “tutto ciò
che è volto in una sola direzione”, oppure “l’insieme delle cose unite
in un tutto”
Riflessione spirituale
Questa etimologia suggerisce che il cosmo non è solo una somma di
parti, ma un’unità orientata, un tutto che ha una direzione, un
senso.
Nel pensiero cristiano, questo “volgersi insieme” può essere letto
come:
·
Creazione
ordinata da Dio, non caos
·
Storia
che converge verso Cristo,
non dispersione
·
Umanità
chiamata all’unità, non
frammentazione
“Poiché in lui sono state create tutte le cose… tutte le cose
sussistono in lui.”
(Colossesi 1:16–17)
[2] Di “rivelazioni spirituali”, su piani soprannaturali, ve ne sono tante, ma non tutte vengono da Dio. Satana e i suoi spiriti sanno come “trasformarsi in angelo di luce” per ingannare l’uomo che si distoglie dalle verità bibliche.
Continua in https://ritornocristiano.blogspot.com/2025/10/perche-il-mare-non-ci-sara-piu-seguito.html
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