Matteo 24 Segni Attese e Discernimento Escatologico - n. 161
-di Renzo Ronca 19-10-25
Rivelazioni graduali
Il Signore, nel suo insegnamento profetico, non rivela tutto in un solo momento, ma distribuisce la conoscenza secondo l’importanza dei fatti e la capacità di comprensione dei discepoli, i quali avrebbero poi dovuto trasmettere il messaggio ad altri, pur con una visione limitata della pienezza profetica.
Questa gradualità non è solo pedagogica,
ma teologica: Dio vuole che siamo salvati per fede, non per calcolo. Se
conoscessimo con precisione i tempi e i momenti, basterebbe applicarli, e verrebbe
meno l’anelito dell’attesa, che invece raffina la fede e la rende preziosa.
Il rapimento e il
ritorno: due eventi distinti
Nel Nuovo Testamento, in particolare in 1
Tessalonicesi 4:13–18 e 5:1–11, viene rivelato che il rapimento
della Chiesa è un evento distinto dal ritorno visibile di Cristo prima del
millennio. Il rapimento è sempre stato atteso come imminente, fin
dall’elevazione di Cristo al cielo, e rimane una speranza viva per i
credenti.
Alla luce di questo, possiamo leggere Matteo
24:4–14 come una sequenza di segni premonitori, che non coincidono
necessariamente con l’inizio della tribolazione, ma ne anticipano il clima
spirituale e storico.
Segni attuali e
discernimento
Oggi osserviamo:
– Apostasie diffuse – Guerre e rumori di
guerre – Falsi leader che usano anche parole di Dio – Condizioni ecologiche
disastrose – Carestie, malattie, migrazioni forzate – Persecuzioni crescenti
contro i credenti
Questi elementi richiamano i segni
descritti da Gesù, e ci portano a chiederci se non sia già iniziata la
tribolazione di sette anni annunciata da Daniele (Daniele 9:27; 12:1).
Molti studiosi hanno affrontato questa domanda, ma le opinioni non sono concordi. Pur mantenendo l’ipotesi del rapimento pre-tribolazionista, con una divisione in due fasi di tre anni e mezzo (prima l’affermazione dell’Anticristo, poi la manifestazione delle piaghe), possiamo chiederci se l’inizio della tribolazione sia già in corso.
Onde prima della
tempesta
Personalmente, mi trovo più vicino a
quella parte di interpreti che non identificano l’attuale situazione come
l’inizio della tribolazione, ma come una delle onde di un mare che si
agita, senza essere ancora la tempesta.
Come le doglie che precedono il parto,
questi eventi non sono ancora il momento del rapimento, ma ne
anticipano il clima spirituale. Vi sono segni e situazioni che ripetono
in piccolo ciò che avverrà, ma non sono ancora esattamente ciò che
avverrà.
Si tratta di un approssimarsi, un
avvicinamento rapido che ci invita al discernimento, alla vigilanza, e
alla santificazione nella speranza.
Matteo 24:3 – Tre
domande, una prospettiva profetica
Il versetto 3 di Matteo 24 è cruciale per
comprendere la struttura del discorso profetico di Gesù. I discepoli pongono tre
domande distinte, che devono essere tenute separate nell’interpretazione:
1.
“Quando
avverranno queste cose?” – Riferita
alla distruzione del tempio appena annunciata (v. 2).
2.
“Quale sarà
il segno della tua venuta?” – Riguarda
il ritorno visibile di Cristo.
3. “E della fine dell’età presente?” – Indica la conclusione dell’attuale sistema spirituale e storico, non la fine del mondo fisico.
I discepoli e la
prospettiva temporale
I discepoli non avevano alcuna
consapevolezza del lungo intervallo che sarebbe intercorso tra l’ascensione
di Cristo e il suo ritorno. Per loro, la venuta del Regno sembrava imminente,
questione di giorni o settimane. Non potevano immaginare l’intera epoca della
Chiesa, né il mistero del rapimento, né la distinzione tra la prima e la
seconda venuta.
Questo spiega la struttura delle risposte
di Gesù: progressive, stratificate, e non sempre lineari, perché parlano
a più livelli di comprensione.
Etimologia del
termine “fine dell’età presente”
Il testo greco usa l’espressione:
συντελείας τοῦ αἰῶνος (synteleias tou aiōnos) – synteleia
= compimento, conclusione – aiōn = epoca, sistema temporale, età
Il termine aiōn non significa “mondo” (kosmos), ma un’era spirituale o storica. La traduzione CEI “fine del mondo” è quindi fuorviante, perché suggerisce una distruzione fisica, mentre il testo parla della fine di un sistema: quello attuale, segnato dal peccato, dalla ribellione e dall’attesa del Regno.
Conclusione
Matteo 24:3 va letto con attenzione:
– I discepoli pongono tre domande
– Non comprendono ancora l’intervallo profetico – Gesù risponde in modo progressivo
e multilivello – Il termine “fine dell’età presente” è teologicamente e
linguisticamente corretto
Questo versetto è la chiave per interpretare tutto il capitolo 24, distinguendo tra segni preliminari, tribolazione, rapimento, e ritorno glorioso.
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