Depressione quando è dal maligno
di Renzo Ronca 28-4-25
Parliamo di depressione vera
Parliamo di vera depressione grave,
quella dove la volontà personale serve a poco o niente; quella dove all’esterno
sembra che tu sia malinconico e pigro ma in realtà dentro di te sono presenti
lotte e sofferenze indicibili che nessuno scorge, e ti sembra di non poter più
contenere tanto dolore. Un dolore terribile interiore non spiegabile, che ti
toglie ogni genere di forza, e che a volte ti mostra persino il suicidio come
una possibile soluzione.
La depressione grave è una delle
condizioni di salute mentale più diffuse a livello globale. Secondo i dati
dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel 2019 circa 280
milioni di persone nel mondo vivevano con disturbi depressivi, inclusi il
disturbo depressivo maggiore e la distimia. La pandemia di COVID-19 ha
aggravato la situazione, portando a un aumento del 28% dei casi di
depressione maggiore, con un totale stimato di 246 milioni di persone
colpite nel periodo post-pandemico. In generale, la depressione colpisce
circa il 4,4% della popolazione mondiale, con una prevalenza maggiore
tra le donne (5,1%) rispetto agli uomini (3,6%). È importante notare che la
depressione è anche una delle principali cause di disabilità e, nei casi più
gravi, può portare al suicidio. Nel 2015, ad esempio, si sono registrati
788.000 decessi per suicidio, rendendolo la seconda causa di morte tra i
giovani di età compresa tra 15 e 29 anni. 1healthdesk.it2www.quotidianosanita.it |
A cosa ci riferiamo
Le depressioni gravi possono avere
molteplici cause: psicologiche, fisiologiche, ereditarie, neurologiche e
traumatiche, che troppo spesso vengono standardizzate genericamente. Indipendentemente dalla
causa o dalle cause, qui ci riferiamo all'aggravamento delle depressioni
causato da spiriti maligni, che inducono pensieri suicidari. L'azione
dell'avversario agisce come un virus spirituale maligno, amplificando i punti
deboli della nostra persona e spingendola verso la sofferenza; se riesce nel
suo intento, essendo Satana omicida fin dall'inizio, conduce verso la morte.
L’idea che basti pregare per risolvere tutto può sembrare giusta, ma non è una regola dogmatica. Non tutte queste depressioni maligne si risolvono completamente e non certo perché Dio non sia capace di risolverle. Talvolta il Signore, per ragioni che non sono facili da comprendere ma che spesso ci manifesta nei tempi opportuni, lascia, per così dire, una traccia un nucleo della terribile malattia, limitandone gli eccessi e assicurandosi che non diventino fatali. Anche se non sempre e non subito capiamo i motivi, non è necessario che capiamo sempre tutto, anzi seguirlo nonostante le nostre incertezze può essere una buona cosa.
L’apostolo Paolo non fu esaudito in una sua preghiera per guarire da una non identificata “spina nella carne” in cui agiva un “angelo di Satana”: in 2 Corinzi 12:7-10 "E perché io non avessi a insuperbire per l'eccellenza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un angelo di Satana, per schiaffeggiarmi affinché io non insuperbisca. Tre volte ho pregato il Signore perché l'allontanasse da me; ed egli mi ha detto: «La mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza». Perciò molto volentieri mi vanterò piuttosto delle mie debolezze, affinché la potenza di Cristo riposi su di me. Per questo mi compiaccio in debolezze, in ingiurie, in necessità, in persecuzioni, in angustie per amor di Cristo; perché, quando sono debole, allora sono forte." In questo caso a Paolo fu spiegato il motivo “perché io non avessi a insuperbire per l'eccellenza delle rivelazioni” (infatti a Paolo fu mostrato persino il paradiso 2Corinzi 12:2), ma non è detto che gli sia stato spiegato subito.
Su questa base si potrebbe ipotizzare che Dio desideri che alcune persone, chiamate a ruoli di responsabilità, siano attentamente vagliate, magari attraverso il rigore delle prove o della disciplina, affinché rimangano integre e non si smarriscano.
Saul era tormentato da uno spirito maligno: 1 Samuele 16:14, leggiamo: "Lo spirito del Signore si ritirò da Saul, e uno spirito maligno, mandato dal Signore, lo turbava." Questo suggerisce che lo spirito maligno iniziò a tormentare Saul dopo che lo spirito del Signore si era allontanato da lui. Questo evento è spesso interpretato come una conseguenza del rifiuto di Saul di obbedire pienamente a Dio, come descritto nei capitoli precedenti. Alcuni studiosi ritengono che il tormento di Saul possa essere visto come un giudizio divino o una forma di fermezza educativa. La sua risposta al tormento comunque, caratterizzata da rabbia, paranoia e violenza, mostra una mancanza di pentimento e di ritorno a Dio.
In contrasto, Davide, pur attraversando momenti di profonda depressione e senso di colpa (come nei Salmi 32 e 51), rimase saldo nella preghiera e cercò costantemente la misericordia e il perdono di Dio. Questo atteggiamento di umiltà e dipendenza da Dio è ciò che lo distingue da Saul.
Anche Elia ebbe dei momenti di sconforto in cui pregò il Signore di lasciarlo morire. In 1 Re 19, Elia si rifugia sotto una ginestra, desiderando la morte. Eppure, Dio non lo abbandona. Un angelo gli offre nutrimento e gli permette di riposare.
Geremia, noto per la sua sofferenza, scrive in Lamentazioni 3: "Io dico: La mia forza e la mia speranza sono perite nel Signore." Ma subito dopo proclama: "È una grazia del Signore che non siamo stati completamente distrutti; le sue compassioni si rinnovano ogni mattina." Il profeta dimostra che, anche in mezzo al dolore, si può trovare speranza nella fedeltà di Dio.
In un certo senso potremmo quasi dire che lo sfiorare la morte fisica per disperazione rientra nella fragilità dell’uomo. Ma se l’uomo felice o infelice, d’accordo o in disaccordo, non abbandona il Signore e rimane a Lui fedele, allora Dio lo libererà sempre e lo renderà più forte di prima, perfettamente in grado di portare a termine la missione per la quale era stato chiamato.
Conclusione:
La depressione quando è dal maligno è una
battaglia spirituale terribile come “corpo-a-corpo” contro il nemico. Una
guerra senza esclusione di colpi da parte del diavolo che, nel tentativo di
portarci lontano dalla grazia di Dio, cercherà di abbatterci e farci morire senza
speranza in qualsiasi modo. Evitiamo di giudicare superficialmente il depresso.
Anche se esternamente sembra passivo, abulico, indolente, non possiamo sapere
il tormento che forse prova dentro al cuore. Se mai, preghiamo per lui.
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