Missione Speciale per Alcuni Cristiani: Spiegazioni Profetiche Bibliche che Riguardano gli Ultimi Tempi
- di Renzo Ronca – 29-5-25
Inquadramento
Tutti noi credenti che accogliamo il
Signore Gesù secondo i princìpi del Vangelo siamo chiamati alla salvezza in
egual misura, ma non tutti abbiamo ricevuto gli stessi talenti né gli stessi
doni. Tra i doni messi più in risalto dall’apostolo Paolo c’è quello della profezia.[1] Il dono profetico nei
tempi attuali oggi non è tanto quello di rivelare cose nuove sul futuro, perché
Dio ha stabilito già tutto e lo ha rivelato, quanto quello di aprire in modo
più completo le profezie non ancora avverate.
Ritengo che poco prima del rapimento, aumenteranno
alcuni credenti particolari chiamati al compito di avvisare con sollecitudine,
fermezza, urgenza e responsabilità il grosso della Chiesa, affinché sia pronta
per il rapimento.
Come abbiamo detto in scritti precedenti, ho letto e condiviso l’interpretazione delle dieci vergini del caro fratello Roberto Sargentini nella sua pubblicazione,[4] dove appunto studiando le tradizioni ebraiche nei matrimoni del tempo, ha potuto accostare le dieci fanciulle ai profeti. Infatti i profeti, come le più care amiche della Sposa (Chiesa) che si trovava in casa, sono appostate come sentinelle per la strada non lontano, pronte a correre per avvisarla. In questo modo la Sposa-Chiesa può indossare l’abito da nozze che tiene pronto e scendere in tempo, prima che lo sposo con i suoi amici (corteo angelico) entri in casa, in modo da andare insieme rapidamente alla casa del Padre.
Come si può
rapportare a noi questa interpretazione?
Questi profeti amici della Sposa-Chiesa
dovrebbero avvisare-risvegliare gli altri credenti presi dalla loro routine
religiosa, o dalla stanchezza, prima che si assopiscano dimenticando che lo
Sposo sta per tornare.
Ritengo che ai profeti in questione il Signore abbia voluto accostarsi e riservarsi in una particolare intimità spirituale, tale da far loro udire con più nitidezza la Sua Parola in merito al rapimento. Essi – in base alla loro formazione specifica che Dio ha pensato ancora prima che nascessero[5] - hanno questa missione speciale sia per la Chiesa cristiana in genere, sia per i credenti cristiani di origine ebraica, i quali da un certo punto di vista possiamo intendere come facenti parte della stessa Chiesa-Sposa del Messia Gesù Cristo; tuttavia questo con molta cautela.[6]
Cinque fanciulle prese
e cinque lasciate. Chi sono i chiamati al profetismo che Dio punisce?
La chiamata profetica è spesso accompagnata da prove, difficoltà e persino deviazioni. Alcuni profeti si sono persi lungo la via, mentre altri, pur sbagliando, sono stati corretti e rimessi sulla giusta direzione; altri ancora pur non essendo profeti, hanno pensato di poter fare della profezia in nome del Signore confondendo se stessi e gli altri. Espongo di seguito il mio pensiero con alcuni esempi scritturali ragionandoci sopra.
1) Il giovane profeta di 1 Re 13: Questo è un caso meno noto, ma interessante. Dio invia un giovane profeta a Betel per pronunciare un giudizio contro l’altare idolatrico. Gli ordina di non mangiare né tornare per la stessa strada. Un altro profeta più anziano lo inganna facendogli disobbedire all'ordine divino, e alla fine viene ucciso da un leone come segno del suo errore. Credo sia bene leggere tutto il passo, di grande rilievo e forte impatto, che riporto nella nota.[7] In ogni tipo di missione cristiana, anche nell’evangelizzazione, il Signore ci raccomanda di essere concentrati, limitarci all’essenziale, e non lasciarci distrarre o deviare;[8] nella missione profetica in modo particolare.
2) Giona è probabilmente il caso più famoso. Giona riceve l'incarico di predicare a Ninive, ma inizialmente fugge per evitare il compito. Solo dopo essere stato inghiottito e poi risputato da un grande pesce accetta la sua missione. Tuttavia, anche dopo aver predicato e visto il pentimento della città, mostra riluttanza e frustrazione verso la misericordia di Dio. Questo esempio mostra il classico profeta “ufficiale” di Israele, molto fedele per i giudei stessi, ma poco o nulla propenso alla misericordia verso i non-giudei. Probabilmente anche nei tempi attuali il Signore potrebbe aver chiamato alcuni profeti ebrei – o comunque di mentalità simile a quella giudaica – a comunicare cose importanti anche ad altri. Il loro rifiuto inziale potrebbe indicare una momentanea esclusione dal rapimento, salvo un accoglimento successivo, prima del millennio, appena si mostrano ubbidienti “morendo” al loro esclusivismo egocentrico e riconoscendo in Gesù il loro Signore.
3) Balaam lo potremmo definire un tipo di profeta 'liberal': infatti, non era un profeta di Dio, ma piuttosto un mercenario tra i profeti di vari dèi. Tuttavia, il Signore dimostra di poterlo usare, offrendogli indirettamente l’opportunità di riconoscerLo come unico Dio. Ma Balaam si lasciò tentare dalla ricchezza e cercò di maledire Israele su richiesta di Balak, il re di Moab. Dio lo fermò, ma la sua ambizione e la sua deviazione dalla volontà divina lo portarono alla rovina.
4) Saul è un esempio emblematico di chi vuole sentirsi in grado di consultare gli spiriti dei profeti, o di chi vuol fare anche da anche sacerdote parlando in nome di Dio; esempio paragonabile a molti potenti leader mondiali di oggi che consultano medium o ‘spin doctor’. Il compito di Saul era quello di governare come re, occupandosi delle responsabilità proprie di un sovrano: amministrare la giustizia per il bene del popolo, seguendo i princìpi di Dio. Tuttavia, volle assumere ruoli che non gli competevano. La sua disubbidienza e l’usurpazione di questioni sacre, mescolate alla sua mentalità egoistica, lo portarono a perdere il favore divino e la missione per cui era stato stabilito.
Conclusione
È fondamentale esercitare un attento
discernimento sulla propria condizione spirituale davanti a Dio. Se qualcuno si
sente chiamato a una ‘missione speciale profetica’— ossia spiegare e aprire le
Scritture in vista del rapimento della Chiesa —deve essere consapevole della
serietà di tale compito. Questa missione richiede un impegno totale, in cui
probabilmente si incontreranno più prove e distrazioni rispetto ad altri
percorsi. Per questo, chi risponde a questa chiamata deve dedicare quasi
interamente il proprio pensiero consacrato all'ascolto del Signore, assieme a un comportamento adeguato, affrontando
ogni sfida con fede e determinazione, nella piena consapevolezza della
responsabilità affidatagli.
[1]
1Corinzi 14:1 Ricercate l'amore e desiderate ardentemente i doni
spirituali, principalmente il dono di profezia.
[2]
Le principali chiese cristiane che non credono nella dottrina del
rapimento della Chiesa includono:
·
Chiesa cattolica: Non sostiene la
dottrina del rapimento segreto, ma crede nella seconda venuta di Cristo e nel
giudizio universale.
·
Chiesa ortodossa: Anche la tradizione
ortodossa non accetta l'idea di un rapimento segreto, ma enfatizza il ritorno
di Cristo e la risurrezione dei morti.
·
Alcune denominazioni protestanti: Non
tutte le chiese protestanti accettano la dottrina del rapimento. Alcuni gruppi
riformati e luterani, ad esempio, interpretano diversamente le Scritture
escatologiche. (Bing IA - Wikipedia)
[3] Alcuni
insegnamenti condivisibili sul rapimento della Chiesa si basano su versetti
biblici che descrivono gli angeli come coloro che radunano gli eletti
per portarli a incontrare Gesù. Ad esempio, Matteo 24:30-31 afferma che
Gesù verrà sulle nuvole con potenza e gloria e manderà i suoi angeli a
raccogliere i suoi eletti. Inoltre, 1 Tessalonicesi 4:16-17 descrive il
Signore che scende dal cielo e i credenti che vengono rapiti sulle nuvole per
incontrarlo nell'aria. Questi versetti
sono spesso interpretati come un'indicazione che Gesù non toccherà direttamente
la terra durante il rapimento, ma che i credenti saranno portati a lui.
Tuttavia, ci sono diverse interpretazioni teologiche su questo evento. (ilcristiano.it;
sentieriantichi.org)
[4]
“Israele la Sposa del Messia” Ed. Perciballi
[5] Pad esempio
l’appostolo Paolo fa riferimento al fatto di essere stato preconosciuto
da Dio prima della sua nascita in diversi passaggi biblici. Uno dei più
significativi è Galati 1:15, dove scrive: "Ma quando Dio, che mi
aveva scelto fin dal grembo di mia madre e mi ha chiamato mediante la sua
grazia, si compiacque di rivelare in me suo Figlio affinché lo annunziassi fra
i gentili..." (Galati 1:15-16) Qui Paolo afferma che Dio lo aveva scelto
fin dal grembo materno, indicando che il suo ministero era parte del piano
divino sin dall'inizio. Un concetto simile si trova anche in Romani 8:29-30,
dove parla della predestinazione di coloro che Dio ha preconosciuto.
[6] Nel
panorama religioso ebraico esistono diverse posizioni riguardo a Gesù
(Yeshua). Da un lato, ci sono i giudei messianici, che riconoscono
Gesù come Messia e Signore Dio incarnato. Questi credenti accettano la
sua divinità e la sua opera redentrice, vedendolo come il compimento delle
profezie messianiche dell'Antico Testamento. Essi mantengono molte tradizioni
ebraiche, ma si identificano pienamente con la fede cristiana. Dall'altro lato,
ci sono alcuni ebrei che accettano Gesù come profeta e Messia, ma non
lo considerano Dio. Per loro, Gesù è un inviato speciale di Dio, un maestro
spirituale, ma non parte della Trinità né il Salvatore divino. Questi gruppi
non rientrano nel giudaismo messianico, poiché non condividono la visione
cristiana della natura divina di Cristo. Questa distinzione ricorda il
dibattito del Concilio di Gerusalemme in Atti 15, dove i primi
cristiani giudei cercavano di comprendere il ruolo dei gentili nella Chiesa. I
giudei messianici di oggi possono essere paragonati a quei primi credenti
giudei che accettavano Gesù come Messia, ma mantenevano le loro tradizioni
ebraiche. Tuttavia, la differenza fondamentale sta nella concezione della
divinità di Cristo, che separa i giudei messianici dagli altri gruppi
ebraici che vedono Gesù solo come un profeta.
[7] 1 Re
13:11-32 - 11 C'era un
vecchio profeta che abitava a Betel; e uno dei suoi figli venne a raccontargli
tutte le cose che l'uomo di Dio aveva fatte in quel giorno a Betel, e le parole
che aveva dette al re. Quando il padre udì il suo racconto, 12 disse
ai suoi figli: «Per quale via se n'è andato?» Poiché i suoi figli avevano visto
la via per la quale se n'era andato l'uomo di Dio venuto da Giuda. 13 Egli
disse ai suoi figli: «Sellatemi l'asino». Quelli gli sellarono l'asino; ed egli
vi montò su, 14 seguì l'uomo di Dio, e lo trovò seduto sotto
il terebinto, e gli disse: «Sei tu l'uomo di Dio venuto da Giuda?» Egli
rispose: «Sono io». 15 Allora il vecchio profeta gli disse:
«Vieni con me a casa mia a mangiare». 16 Ma egli rispose: «Io
non posso tornare indietro con te, né entrare in casa tua; e non mangerò pane
né berrò acqua con te in questo luogo; 17 poiché mi è stato
detto, per ordine del SIGNORE: "In quel luogo tu non mangerai pane, né
berrai acqua, e non tornerai per la strada che avrai fatta
all'andata"». 18 L'altro gli disse: «Anch'io sono profeta
come te; e un angelo mi ha parlato per ordine del SIGNORE, dicendo:
"Riportalo con te in casa tua, perché mangi del pane e beva
dell'acqua"». Egli mentiva. 19 Così l'uomo di Dio tornò
indietro con l'altro, e mangiò del pane e bevve dell'acqua in casa di
lui. 20 Mentre sedevano a tavola, la parola del SIGNORE fu
rivolta al profeta che aveva fatto tornare indietro l'altro; 21 ed
egli gridò all'uomo di Dio che era venuto da Giuda: «Così parla il SIGNORE:
"Poiché tu ti sei ribellato all'ordine del SIGNORE, e non hai osservato il
comandamento che il SIGNORE, tuo Dio, t'aveva dato, 22 e sei
tornato indietro, e hai mangiato del pane e bevuto dell'acqua nel luogo del quale
egli t'aveva detto: Non vi mangiare del pane e non vi bere dell'acqua, il tuo
cadavere non entrerà nella tomba dei tuoi padri"». 23 Quando
l'uomo di Dio ebbe mangiato e bevuto, il vecchio profeta, che l'aveva fatto
tornare indietro, gli sellò l'asino. 24 L'uomo di Dio se ne andò, e
un leone lo incontrò per strada, e l'uccise. Il suo cadavere rimase steso sulla
strada; l'asino se ne stava presso di lui, e il leone pure presso il
cadavere. 25 Allora passarono degli uomini che videro il
cadavere steso sulla strada e il leone che stava vicino al cadavere, e vennero
a riferire ciò nella città dove abitava il vecchio profeta. 26 Il
profeta che aveva fatto tornare indietro l'uomo di Dio, udito ciò, disse: «È
l'uomo di Dio, che è stato ribelle all'ordine del SIGNORE; perciò il SIGNORE
l'ha dato in balìa di un leone, che l'ha sbranato e ucciso, secondo la parola
che il SIGNORE gli aveva detta». 27 Poi si rivolse ai suoi
figli, e disse loro: «Sellatemi l'asino». E quelli glielo sellarono. 28 Egli
andò, trovò il cadavere steso sulla strada, e l'asino e il leone che stavano
presso il cadavere; il leone non aveva divorato il cadavere né sbranato
l'asino. 29 Il profeta prese il cadavere dell'uomo di Dio, lo
pose sull'asino, e lo portò indietro; e il vecchio profeta rientrò in città per
piangerlo, e per dargli sepoltura. 30 Depose il cadavere nella
propria tomba; ed egli e i suoi figli lo piansero, dicendo: «Ahi, fratello
mio!» 31 E quando l'ebbe seppellito, il vecchio profeta disse
ai suoi figli: «Quando sarò morto, seppellitemi nella tomba dov'è sepolto
l'uomo di Dio; ponete le mie ossa accanto alle sue. 32 Poiché
la parola da lui gridata per ordine del SIGNORE, contro l'altare di Betel e
contro tutti i santuari degli alti luoghi che sono nelle città di Samaria, si
verificherà certamente»
[8]
Luca 10:4 Non portate né borsa, né sacca, né sandali e non salutate
nessuno lungo la strada.
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