-di Renzo Ronca 27-6-25
Mi rivolgo a quei credenti che sono
consapevoli di essere sempre al servizio del Signore. Non sto parlando dunque
di evangelizzazione di base ma di maturità di fede.
Per rendere facile il mio pensiero mi
servirò di tre passi consecutivi del Vangelo di Luca:
1) La parabola degli invitati scortesi in
Lc 14:15-24;
2) Le condizioni per seguire Gesù Lc
14:25-33;
3) La parabola della pecora smarrita Lc 15:1-7.
Noi evangelici, dando per scontato il
punto 1 e il punto 2, partiamo quasi sempre dal punto 3 e ci mettiamo subito ad
evangelizzare sforzandoci di riportare nel gregge le pecore perdute. In realtà
credo sia necessario certe volte fare il percorso inverso, cioè tornare indietro
e provare la nostra fede per vedere se abbiamo davvero capito cosa significhi
seguire il Signore ed essere cristiani. C'è un passaggio molto chiaro in 2
Corinzi 13:5 che dice: > "Esaminate voi stessi per vedere se
siete nella fede; provate voi stessi. Non riconoscete voi medesimi che Gesù
Cristo è in voi? A meno che proprio siate riprovati." Questo versetto
è un invito forte all’autoesame spirituale, a verificare sinceramente se
la nostra fede è autentica e vissuta, non solo dichiarata. È come se Paolo ci
dicesse: “Non dare per scontato di essere sulla strada giusta — fermati,
rifletti, guarda dentro di te.”
Allora approfittando del periodo estivo propongo
di fare il punto della propria situazione interiore, cercando di pregare il Signore
affinché esamini il nostro cuore e ci faccia capire cosa ci manca.
Ecco i due passi indietro che propongo:
Il punto 2) Le
condizioni per seguire Gesù Lc 14:25-33, tratta del discepolato. Tutti
noi siamo discepoli del Signore e cerchiamo di seguirLo. So che siete già abituati
a riflettere sui passi del Vangelo, quindi non darò spiegazioni o
interpretazioni; lo saprete fare da soli. Ognuno di noi legga bene questo passo
sul discepolato e si domandi: “Io sono così?”
Il punto 1) La parabola degli invitati scortesi in Lc
14:15-24 sarà meglio vederlo alla fine, dopo aver meditato con estrema calma
quello del discepolato. Ognuno di noi si potrà domandare: “Signore a volte mi
hai chiamato alla tua mensa ed io ho anteposto altre cose?”
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