La Gioia del Signore è la Vostra Forza – Parte 7 – n. 90

 -di Renzo Ronca  27-8-25  [precedente in  https://ritornocristiano.blogspot.com/2025/08/il-pianto-davanti-alla-parola-quando-il.html ]

Abbiamo visto a volta precedente che il popolo, all’ascolto della Parola di Dio che ricordava il Suo patto con l’uomo, fu profondamente toccato e commosso e addolorato per aver peccato.

Il Signore adesso, nel tramite dei Suoi rappresentanti insiste molto sulla consolazione dei cuori che non devono lasciarsi vincere dalla tristezza, ma devono al contrario fare festa perché Dio è nella gioia, e anche loro devono esserlo.

 Neemia 8:10 Poi Neemia disse loro: «Andate, mangiate cibi grassi e bevete bevande dolci, e mandate delle porzioni a quelli che non hanno preparato nulla per loro; perché questo giorno è consacrato al nostro Signore; non siate tristi; perché la gioia del SIGNORE è la vostra forza». 11 I Leviti calmavano tutto il popolo, dicendo: «Tacete, perché questo giorno è santo; non siate tristi!» 12 Tutto il popolo se ne andò a mangiare, a bere, a mandare porzioni ai poveri, e a fare gran festa, perché avevano capito le parole che erano state loro spiegate. 

 La scena descritta in Neemia è straordinaria: Come nel ritorno del figliol prodigo il padre va incontro a chi era perduto e fa una festa e lo abbraccia felice. Dio non li lascia nel dolore del pentimento: li invita alla festa. Questo è il cuore del Vangelo! Dopo il pianto per il peccato, viene la gioia della salvezza.

  • Il pentimento precede la pace, ma non la annulla. È il passaggio necessario per entrare nella comunione con Dio.
  • La gioia del Signore è centrale non è superficiale allegria, ma forza interiore che nasce dalla certezza del perdono e della grazia.
  • La festa è condivisione: il popolo non festeggia da solo, ma manda porzioni a chi non ha nulla. La vera gioia è generosa e coinvolgente; molto più di quanto possiamo immaginare perché raggiunge anche il cielo:  Luca 15:10: «Così, vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si ravvede»

Il peccato è cancellato espiato non c’è più

Romani 5:1Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore.

Romani 8:1Non c'è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù.

 L’idea che dopo la riconciliazione con Dio si debba scontare una penitenza è una tradizione sbagliata del tutto fuori luogo. Molti di noi sono cresciuti con questa falsa dottrina. La salvezza dal peccato, come scoprì Lutero, non deriva dalla punizione fisica, ma da un atto di grazia di Dio-Amore per aver avuto fede in Lui, nonostante la nostra pochezza. Il pentimento – che di per se stesso è già dolore e penitenza - è sentito prima della riconciliazione, non dopo. Dopo la pace con Dio esiste la gioia dell’anima, la festa. E La festa che viene dal Signore è condivisione.

La confessione del peccato per noi evangelici è un atto importante, intimo, vissuto solo tra noi e Dio, a cui apriamo il cuore con il dolore per averLo affeso e l’impegno a non offenderlo più.

Non siate tristi; perché la gioia del SIGNORE è la vostra forza

Noi credenti, che abbiamo capito l’amore di Dio e in Cristo abbiamo visto quanto ha pagato per il nostro riscatto, dovremmo ricordare sempre questo versetto. Così, pure se non ci viene spontaneo per via del Suo sacrificio immeritato, dobbiamo aprire il cuore e lasciarci sollevare dal Suo abbraccio di Padre, perché l’anima nostra può risorgere solo quando si sente amata teneramente da Dio.


(Continua in https://ritornocristiano.blogspot.com/2025/08/il-cuore-instabile-delluomo-e-la.html )


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