Ultimi Tempi, Nuove Direzioni per la Chiesa - Dossier
di Renzo Ronca 22-4-25
Il primo cambiamento da noi studiato che suggerì
ai credenti di “cambiare passo”, l’avevamo intitolato “Sorprendente
Insegnamento da Ebrei cap.6:1-3”.[1] Senza riprendere lo studio dall’inizio, la
Lettera agli Ebrei suggeriva di passare dagli insegnamenti tradizionali di base
a quelli più centrali ed importanti, senza mettersi più a fare disquisizioni
su argomentazioni laterali, che venivano praticamente abbandonati per buoni
motivi passando oltre. Dopo quel cambiamento, che pochi accolsero, introduciamo
adesso il successivo per i credenti più maturi, ancora più essenziale e deciso.
Avremo modo di approfondirlo ancora,
intanto vediamolo subito direttamente: L’apostolo Paolo decide di iniziare un
cambiamento fondamentale per la storia della Chiesa di Gesù che va ripreso e
continuato adesso più che mai: visto che i giudei non apprezzavano e si
opponevano con ottusità violenta, decide di rivolgersi ai non giudei: Atti
18: 6 Ma poiché essi facevano opposizione e lo
insultavano, egli scosse le sue vesti e disse loro: «Il vostro sangue ricada
sul vostro capo; io ne sono netto; da ora in poi andrò dai pagani».
Oltre ad Atti 18:6, ci sono altri episodi
in cui Paolo decide di rivolgersi ai Gentili dopo aver incontrato opposizione
da parte dei Giudei:
- Atti 13:46 – Paolo e Barnaba, dopo essere
stati respinti dai Giudei ad Antiochia di Pisidia, dichiarano: «Era
necessario che la parola di Dio fosse annunciata prima a voi; ma poiché la
respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco, noi ci
rivolgiamo ai pagani».
- Atti 19:9 – A Efeso, alcuni Giudei si
oppongono e parlano male della fede cristiana, quindi Paolo si separa da
loro e continua a insegnare ai discepoli nella scuola di Tiranno.
- Atti 28:28 – Alla fine del libro degli Atti,
Paolo afferma: «Sappiate dunque che questa salvezza di Dio è stata
mandata ai pagani, ed essi l’ascolteranno», dopo aver constatato
l’incredulità di molti Giudei a Roma.
Questi episodi mostrano il progressivo
spostamento della missione per la grazia salvifica di Dio per i merito di
Cristo, verso i Gentili, pur continuando a predicare ai Giudei quando
possibile. Si tratta ora di vedere come applicarlo nel cristianesimo perché è
arrivato anche per noi un momento simile.
Che questo espandersi della Chiesa
rientrasse nel piano di Dio che Lui realizza comunque - giudei o non giudei -
lo dimostra l’azione precedente dello Spirito Santo stesso quando sospinse
Pietro ad andare da Cornelio, il quale pur non essendo giudeo ricevette
dall’alto il battesimo dello Spirito Santo, prima ancora di quello in acqua. Nonostante
i giudei abbiano sempre contrastato Gesù e il cristianesimo, la Chiesa di Gesù,
nata proprio tra i giudei, era destinata a evangelizzare il mondo, e Dio porta
avanti quanto aveva stabilito anche senza di loro.
- Atti 9:15 – Gesù parla di Paolo ad Anania: "Ma
il Signore gli disse: ‘Va’, perché egli è per me uno strumento eletto per
portare il mio nome davanti alle nazioni, ai re e ai figli
d’Israele.’" → Questo versetto segna la predestinazione di Paolo
come apostolo dei Gentili.
- Romani 1:5 – Paolo riconosce il suo mandato: "Abbiamo
ricevuto grazia e apostolato per condurre tutte le nazioni all’obbedienza
della fede, per amore del suo nome." → Paolo conferma il suo
incarico di evangelizzare le nazioni.
- Galati 1:15-16 – Paolo racconta la sua chiamata
diretta: "Ma quando Dio, che mi aveva prescelto fin dal grembo di
mia madre e mi ha chiamato mediante la sua grazia, si compiacque di
rivelare in me suo Figlio perché lo annunciassi fra i Gentili..."
→ Qui Paolo riconosce che la sua missione era stabilita da Dio fin dalla
nascita.
- Atti 13:2-3 – Lo Spirito Santo conferma la
missione di Paolo e Barnaba: "Mentre celebravano il culto al
Signore e digiunavano, lo Spirito Santo disse: ‘Riservate per me Barnaba e
Saulo per l’opera alla quale li ho chiamati.’" → Una chiamata
specifica e diretta da parte dello Spirito Santo.
- Atti 22:21 – Paolo racconta come Gesù lo abbia
inviato lontano: "Ma egli mi disse: ‘Va’, perché io ti manderò
lontano, tra i Gentili.’" → Un chiaro mandato missionario da
parte di Cristo stesso.
Questi versetti dimostrano chiaramente
che Paolo fu scelto per portare il Vangelo alle nazioni e svolgere un ruolo
chiave nell’espansione della Chiesa primitiva.
E già qui il
cristiano attento dei nostri giorni può notare differenze sostanziali con
alcune grandi chiese attuali; infatti come ho sentito qualche mese fa in una
dichiarazione del capo della chiesa cristiana più diffusa nel mondo, la loro
attività di predicazione si basa sull’attrazione e non
sull’espansione; vale a dire esiste una centralità statica, ferma “nel
giusto”, e sono gli altri nel mondo che, se vogliono, possono muoversi per
convergere nel suo centro. Anche se ci sarebbe molto da dire, è il principio
assoluto che non quadra biblicamente, infatti Gesù era uno che si spostava
fisicamente, andava Lui dalle persone; e lo stesso dovrebbe fare la Sua
chiesa con l’evangelizzazione. |
Come Israele ogni volta che apostatava
veniva sempre corretto dai profeti che parlavano sospinti dallo Spirito di Dio,
così l’azione di Dio non è finita con i giudei, ma continua nella Chiesa con
noi, e lo Spirito Santo donato solo a chi segue Gesù, ci corregge e ci rafforza
quando è necessario, affinché la Chiesa possa crescere.
Senza fare uno studio storico teologico
dei duemila anni della Chiesa riguardo alle sue diramazioni e apostasie,
basterà ricordare gli studi che facemmo sui messaggi alle sette chiese in
Apocalisse[2]
per avere un quadro complessivo degli errori del passato e persino di quelli
che sono nel nostro prossimo futuro.
Ritengo che i tempi di adesso potrebbero
precedere di poco il rapimento della Chiesa. Con il rapimento della
Chiesa sarà ritirato anche lo Spirito Santo che la guida. Anche per questo
motivo noi che vorremmo essere tra i cristiani rimanenti,[3] dovremmo stare molto
attenti alle indicazioni dello Spirito Santo ci sta comunicando.
Il parallelo dello studio che facemmo in Ebrei
6:1-3 con quello di adesso Atti 18:6 e segg e altri passi simili,
mostra chiaramente come Paolo guidato dallo Spirito Santo, abbia scelto di
portare il messaggio di Cristo a chiunque era disposto ad ascoltare, piuttosto
che restare bloccato in dibattiti sterili con quei giudei che si opponevano al cambiamento.
Quale è allora in
pratica il messaggio per noi oggi?
Leggiamo bene il passo della decisione di
Paolo perché come vedremo, comporta un duplice cambiamento:
Atti 18: 1 Dopo questi fatti egli lasciò Atene e si recò a Corinto. 2 Qui trovò un Giudeo, di nome Aquila, oriundo del Ponto, giunto di recente dall'Italia insieme con sua moglie Priscilla, perché Claudio aveva ordinato a tutti i Giudei di lasciare Roma. Egli si unì a loro. 3 Essendo del medesimo mestiere, andò ad abitare e a lavorare con loro. Infatti, di mestiere, erano fabbricanti di tende. 4 Ma ogni sabato insegnava nella sinagoga e persuadeva Giudei e Greci. 5 Quando poi Sila e Timoteo giunsero dalla Macedonia, Paolo si dedicò completamente alla Parola, testimoniando ai Giudei che Gesù era il Cristo. 6 Ma poiché essi facevano opposizione e lo insultavano, egli scosse le sue vesti e disse loro: «Il vostro sangue ricada sul vostro capo; io ne sono netto; da ora in poi andrò dai pagani». 7 E, uscito di là, entrò in casa di un tale chiamato Tizio Giusto, che temeva Dio e aveva la casa attigua alla sinagoga. 8 Ma Crispo, capo della sinagoga, credette nel Signore insieme a tutta la sua famiglia. Molti Corinzi, udendo, credevano e venivano battezzati. 9 Una notte il Signore disse in visione a Paolo: «Non temere, ma continua a parlare e non tacere; 10 perché io sono con te, e nessuno ti metterà le mani addosso per farti del male; perché io ho un popolo numeroso in questa città». 11 Ed egli rimase là un anno e sei mesi, insegnando tra di loro la Parola di Dio.
Nel passo è il versetto 6 la parte
decisiva e centrale: 6 Ma poiché essi facevano
opposizione e lo insultavano, egli scosse le sue vesti e disse loro: «Il vostro
sangue ricada sul vostro capo; io ne sono netto; da ora in poi andrò dai
pagani».
Per noi sarebbe come a dire a quei “cristiani” troppo radicati e aggressivi nelle loro dottrine: “Va bene, è inutile continuare con te. Ho fatto quello che ho potuto, vista la tua caparbietà mi rivolgerò a quelli che non hanno tutte queste sovrastrutture dentro la testa, e che invece presentano un cuore semplice che si può aprire a Dio”. Questo è il punto che ritengo si debba mettere in atto da subito. Vedremo tra poco chi sono queste persone e come andare da loro.
Abbiamo detto un duplice cambiamento; per capirlo leggiamo i primi cinque versetti concentrandoci sull’attività pratica di Paolo: Atti 18: 1 “Dopo questi fatti egli lasciò Atene e si recò a Corinto. 2 Qui trovò un Giudeo, di nome Aquila, oriundo del Ponto, giunto di recente dall'Italia insieme con sua moglie Priscilla, perché Claudio aveva ordinato a tutti i Giudei di lasciare Roma. Egli si unì a loro. 3 Essendo del medesimo mestiere, andò ad abitare e a lavorare con loro. Infatti, di mestiere, erano fabbricanti di tende. 4 Ma ogni sabato insegnava nella sinagoga e persuadeva Giudei e Greci. 5 Quando poi Sila e Timoteo giunsero dalla Macedonia, Paolo si dedicò completamente alla Parola, testimoniando ai Giudei che Gesù era il Cristo”.
Vediamo che l’impegno di Paolo con alcuni
altri, aumenta. Prima andò ad abitare con alcuni fratelli di fede, lavorando
con loro: 3 “Essendo del medesimo mestiere, andò ad
abitare e a lavorare con loro. Infatti, di mestiere, erano fabbricanti di tende”;
Egli predicava una volta la settimana: . 4 “Ma ogni sabato
insegnava nella sinagoga e persuadeva Giudei e Greci”.
Poi si dedicò interamente alla missione: 5 “Quando poi Sila e Timoteo giunsero dalla Macedonia, Paolo si dedicò completamente alla Parola, testimoniando ai Giudei che Gesù era il Cristo”.
Leggiamo questo versetto così come ci è
possibile secondo la vita pratica che il Signore ci ha donato. L’impegno di
una persona chiamata da Dio aumenta in qualità e quantità. Gli stessi
apostoli prima di Paolo dicevano “Pietro gli disse: «Ecco, noi abbiamo
lasciato ogni cosa e ti abbiamo seguito»” Marco 10:28 (Mt 19:27-30; Lu 18:28,
30)
La frase precedente di Marco 10 “abbiamo lasciato ogni cosa e ti abbiamo
seguito” va letta con giudizio e sapienza, non è detto che sia da prendere sempre
alla lettera, anche perché gli apostoli erano sposati e le loro mogli li
seguivano, e oltre ed esse c’erano anche molte altre donne che seguivano
Gesù nei Suoi spostamenti: Luca 8:1 “In seguito egli se
ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno
di Dio. 2 Con lui vi erano i dodici e alcune donne che erano
state guarite da spiriti maligni e da malattie: Maria, detta Maddalena, dalla
quale erano usciti sette demòni; 3 Giovanna, moglie di Cuza,
l'amministratore di Erode; Susanna e molte altre che assistevano Gesù e i
dodici con i loro beni”. Allora la concezione attuale della chiesa
cristiana di maggioranza, secondo cui chi segue Gesù non si può sposare per non
distrarsi dalla vocazione, non ha alcuna veridicità biblica. E’ una scelta
dottrinale di una chiesa che viene imposta ai devoti, non è biblica. Dio non
l’ha mai detta, anzi ci ha avvisati del suo pericolo, come dice in 1Timoteo
4:1-3
1 Ma lo Spirito dice esplicitamente che nei tempi futuri alcuni
apostateranno dalla fede, dando retta a spiriti seduttori e a dottrine di
demòni, 2 sviati dall'ipocrisia di uomini bugiardi, segnati da
un marchio nella propria coscienza. 3 Essi
vieteranno il matrimonio e ordineranno di astenersi da cibi che Dio ha
creati perché quelli che credono e hanno ben conosciuto la verità ne usino con
rendimento di grazie.
L’uomo è giusto che
abbia una famiglia, anche se nemmeno questo è un obbligo
Evitiamo anche il rischio opposto, vale a dire “devi sposarti”. Seguire Dio è una scelta personale in base ad una vocazione interiore di ciascuno; poi o ti sposi o non ti sposi è un altro discorso che non ha nulla a che vedere con tale vocazione.
Allora come
dedicarsi interamente alla vocazione di Dio oggi?
La parola “interamente” penso riguardi
principalmente un modo di essere prima interiore, poi anche
esteriore. Una donna che si occupa di accudire figli e famiglia, non è che
segua meno “interamente” gli insegnamenti del Signore. Gli accordi tra coniugi in
famiglia sono molto diversi e delicati e non credo che oggi possano essere
schematizzati in modo semplice.
La frase di oggi nel passo di Atti 18
mette in evidenza semplicemente un aumento di impegno; che poi questo impegno
si svolga mentalmente, spiritualmente, fisicamente, si dovrebbe vedere caso per
caso.
L’unica cosa certa è che negli ultimi tempi questo aumento di impegno non sarà facile, perché il Signore Gesù è pietra di salvezza ma anche d’inciampo e persino di divisione: Luca 12:49 «Io sono venuto ad accendere un fuoco sulla terra; e che mi resta da desiderare, se già è acceso? 50 Vi è un battesimo del quale devo essere battezzato; e sono angosciato finché non sia compiuto! 51 Voi pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, vi dico, ma piuttosto divisione; 52 perché, da ora in avanti, se vi sono cinque persone in una casa, saranno divise tre contro due e due contro tre; 53 saranno divisi il padre contro il figlio e il figlio contro il padre; la madre contro la figlia, la figlia contro la madre; la suocera contro la nuora e la nuora contro la suocera».
Secondo l’esempio
di Paolo individuiamo meglio a chi dobbiamo rivolgersi da oggi
Abbiamo detto che Paolo vedendo il continuo indurimento dei giudei suoi fratelli di sangue, decise di interrompere questi sforzi inutili e di impegnarsi invece verso i non giudei, nelle nazioni, quelli che non conoscevano Dio. Se noi abbiamo capito che è inutile metterci a discutere con i cristiani radicati in dottrine non evangeliche, allora a chi ci possiamo rivolgere? Nel mondo tutti o quasi conoscono ormai l’esistenza del cristianesimo, quindi a meno di non andare a fare il missionario nell’ultima tribù nascosta in chissà quale foresta, a chi ci possiamo rivolgere? Penso che la risposta sia semplice ed alla portata di tutti noi.
Le strade del mondo
Gesù mandava i discepoli per le strade
del mondo, Marco 16:15 “E disse loro: «Andate per tutto
il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura”. Li mandava nei bivi
negli incroci delle vie, diceva loro di invitare al banchetto tutti quanti,
degni e non degni, poi il padre stesso del banchetto avrebbe giudicato il
vestito, ebbene a cosa vi fa pensare una azione così ampia? Oggi quella che vi somiglia di più è la
rete delle strade di Internet. Cosa sono gli incroci se non i momenti
decisionali in cui una persona svolta a destra o a sinistra o va dritto o torna
indietro? Pensate alle ricerche religiose on line, alle domande, ai forum…
E chi sono queste persone incerte se non “le
pecore perdute” del popolo di Dio?
Approfondiremo ancora tutto questo e magari a Dio piacendo potremo fare insieme dei progetti. Intanto per ora avviamoci alla conclusione di questo scritto di preparazione.
Conclusione con scaletta riassuntiva
1)
Il
parallelo di Ebrei 6:1-3 con Atti 18:6… e altri passi simili
mostra chiaramente come Paolo, guidato dallo Spirito Santo, abbia scelto di
portare il messaggio di Cristo a chi era disposto ad ascoltare, piuttosto che
restare bloccato in dibattiti sterili con chi resisteva al cambiamento.
2)
L'idea di
rivolgersi alle pecore perdute del web è sicuramente attuale. Oggi la
rete offre uno spazio incredibile per raggiungere coloro che forse non
entrerebbero mai in una chiesa tradizionale, ma che hanno sete di verità e
trasformazione. Come credenti, questa può essere vista come una missione
evangelistica moderna, che va oltre i confini fisici e raggiunge i cuori aperti
ovunque si trovino, ma occorre una certa attenzione e preparazione.
3)
Il nostro
approccio di oggi (Atti 18:6…) evidenzia un doppio movimento nella vita
di un credente maturo: da un lato, il distacco dalle discussioni sterili con
chi è ancorato a dottrine non bibliche, e dall'altro, l’intensificarsi
dell’impegno evangelistico verso chi è pronto ad ascoltare. È un tema che
può risuonare profondamente con la Chiesa degli ultimi tempi.
4)
L’idea di
Paolo che lascia il suo lavoro per dedicarsi interamente alla predicazione è un
elemento chiave: Atti 18:6… mostra proprio questo passaggio, quando Sila
e Timoteo lo raggiungono e lui "si dedicava interamente alla predicazione,
testimoniando ai Giudei che Gesù è il Cristo". Potresti evidenziare questo
versetto per sottolineare il cambiamento di priorità che avviene quando si
riconosce il momento giusto per dedicarsi pienamente alla missione.
5)
In questo
concordano altre Scritture come Matteo 10:14, dove Gesù stesso dice di
scuotere la polvere dai piedi quando non si è accolti, un principio che ben si
lega al distacco di Paolo dalle dispute inutili.
6) Sull’impegno crescente, possiamo inserire anche inserire un richiamo in 2 Timoteo 4:2, dove Paolo incoraggia a predicare "in ogni occasione favorevole e sfavorevole", mostrando che chi è maturo nella fede deve essere sempre pronto a portare il messaggio con forza e perseveranza.
Ecco una possibile scaletta che ci sarà utile per lo sviluppo futuro del nostro tema:
1. Introduzione: La
Chiesa degli ultimi tempi
- Il bisogno di crescita e
trasformazione nella Chiesa.
- Il confronto con le scuole giudaiche
di allora e le tradizioni che ostacolano lo Spirito di Dio.
- L'importanza di una fede viva e
dinamica.
2. Primo punto:
Superare gli insegnamenti di base (Ebrei 6:1-3)
- Il richiamo biblico ad andare oltre
le dottrine fondamentali.
- Perché ripetere ciò che non è stato
capito non porta frutto.
- L'urgenza di ricevere insegnamenti
più maturi per affrontare i tempi attuali.
3. Secondo punto:
Distacco dalle dispute sterili (Atti 18:6; Romani 11:8; Matteo 10:14)
- Il modello di Paolo: lasciare le
discussioni con chi è radicato in dottrine non bibliche.
- La consapevolezza che alcuni
potrebbero avere uno spirito di torpore e resistere al cambiamento.
- Gesù stesso insegna a non insistere
dove il messaggio non è accolto.
4. Terzo punto:
Impegno crescente per l'evangelizzazione (Atti 18:5; 2 Timoteo 4:2)
- Paolo che passa dalla predicazione
occasionale alla totale dedizione.
- L’invito ai credenti maturi a essere
sempre pronti a evangelizzare.
- Il ruolo del web come spazio per
raggiungere le pecore perdute.
5. Conclusione: La
Chiesa senza limiti
- L'importanza di abbracciare la
trasformazione senza timore.
- Non fermarsi davanti alle
resistenze, ma guardare a chi è pronto ad ascoltare.
- Il futuro della missione cristiana
in una dimensione globale e digitale, senza cadere dentro i social le chat
superficiali aspre estenuanti e la competizione per la ricerca dei
consensi personali.
A dio piacendo continueremo queste
riflessioni anche con incontri comunitari.
[1]
Lo scritto PDF si trova qui: https://ritornocristiano.blogspot.com/2025/04/sorprendente-insegnamento-da-ebrei-cap6.html
ed è la trascrizione di un video-studio su youtube, spiegato in modo sintetico
ed in modo integrale.
[2] Nostro
libro PDF: APOCALISSE - RIVELAZIONI
DI GESU’ RISORTO ALL’APOSTOLO GIOVANNI
https://drive.google.com/file/d/1jGTaD5pGNYGK4uuPZivVCY8wYegcf9SL/view?usp=drive_link
;
Vedi anche Vari video
studi su Youtube di Renzo Ronca
[3] I
cristiani rimanenti sono quelli che hanno ascoltato le correzioni elencate
nei “messaggi alle sette chiese” e non hanno apostatato. Purtroppo sembrano
essere una minima parte tra tutti quelli che si ritengono cristiani.
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